Come da pronostico.
Alessandro Perissinotto (Piemme, gruppo Mondadori) secondo.
Dopo l'onnipresenza (non senza polemiche) di Mondadori (5 premi negli ultimi 10 anni, per capirci), stavolta tocca a Rizzoli. Il Premio Strega 2013 va infatti a Walter Siti - indicato da più parti come favorito - con "Resistere non serve a niente".
165 voti contro i 78 di Alessandro Perissinotto per "Le colpe dei padri" (Piemme, gruppo Mondadori), che si deve accontentare del secondo posto.
Arriva terzo Paolo Di Paolo con "Mandami tanta vita" (Feltrinelli), 77 voti; e al quarto Romana Petri con "Figli dello stesso padre" (Longanesi). Ultima Simona Sparaco, con 26 voti per "Nessuno sa di noi" (Giunti).
Dopo l'onnipresenza (non senza polemiche) di Mondadori (5 premi negli ultimi 10 anni, per capirci), stavolta tocca a Rizzoli. Il Premio Strega 2013 va infatti a Walter Siti - indicato da più parti come favorito - con "Resistere non serve a niente".
165 voti contro i 78 di Alessandro Perissinotto per "Le colpe dei padri" (Piemme, gruppo Mondadori), che si deve accontentare del secondo posto.
Arriva terzo Paolo Di Paolo con "Mandami tanta vita" (Feltrinelli), 77 voti; e al quarto Romana Petri con "Figli dello stesso padre" (Longanesi). Ultima Simona Sparaco, con 26 voti per "Nessuno sa di noi" (Giunti).
***
" ..Molte
inchieste ci hanno parlato della famosa “zona grigia” tra criminalità e
finanza, fatta di banchieri accondiscendenti, broker senza scrupoli,
politici corrotti, malavitosi di seconda generazione laureati in Scienze
economiche e ricevuti negli ambienti
più lussuosi e insospettabili. Ma è difficile dar loro un volto,
immaginarli nella vita quotidiana. Walter Siti, col suo stile mimetico e
complice, sfrutta le risorse della letteratura per offrirci un ritratto
ravvicinato di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico mancato e
giocoliere della finanza; tutt’altro che privo di buoni sentimenti,
forte di un edipo irrisolto e di inconfessabili frequentazioni. Intorno a
lui si muove un mondo dove il denaro comanda e deforma; dove il
possesso è l’unico criterio di valore, il corpo è moneta e la violenza
un vantaggio commerciale. Conosciamo un’olgettina intelligente e una
scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso
internazionale che interpreta la propria leadership come una missione.
Un mondo dove soldi sporchi e puliti si confondono in un groviglio
inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare
incerta e velleitaria. Proseguendo nell’indagine narrativa sulle
mutazioni profonde della contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e
invisibili dietro le emergenze chiassose della cronaca, Siti prefigura
un aldilà della democrazia: un inferno contro natura che chiede di
essere guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e
radicalmente) negato."