Gli animali, reali o fantastici, sono sempre
stati presenti nelle letterature di tutto il mondo, dall’antichità ai
giorni nostri. Se in passato erano per lo più presentati come allegorie
di virtù e vizi degli uomini, oggi, grazie anche alla
mutata sensibilità socio-culturale, gli animali non umani vengono visti
come amici, pari con cui percorrere un cammino. E questo non è tanto – o
non è solo – un discorso filosofico, ma è anche una questione
letteraria.
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Come la letteratura affronta il mondo degli animali? Come l’affrontava ieri? Come li guarda oggi? È innegabile vengono pubblicati sempre più libri: basti pensare, per esempio, a Luis Sepúlveda che ultimamente si concentra molto su gatti, topi e lumache o, per guardare in Italia, a Melania Mazzucco che pubblica la bella fiaba Il bassotto e la Regina.
*** Per fare un punto della situazione ho trovato molto utile il saggio
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Come la letteratura affronta il mondo degli animali? Come l’affrontava ieri? Come li guarda oggi? È innegabile vengono pubblicati sempre più libri: basti pensare, per esempio, a Luis Sepúlveda che ultimamente si concentra molto su gatti, topi e lumache o, per guardare in Italia, a Melania Mazzucco che pubblica la bella fiaba Il bassotto e la Regina.
*** Per fare un punto della situazione ho trovato molto utile il saggio
Animali della letteratura
italiana (Carocci, 2010)
a cura di Gian Mario Anselmi e Gino Ruozzi
che
raccoglie una serie di interventi di vari studiosi sulle principali
figure di animali nella letteratura italiana. Il libro, infatti, è
organizzato per animali: si va dalla A di api alla T di topi, passando
per gli ovvi cani e gatti, ma anche mosce, draghi, grifoni, ragni e
pennuti da cortile. Un utilissimo Indice dei nomi chiude questo agile
saggio che, a mio parere, dovrebbe essere in tutte le librerie di coloro
che si occupano di letteratura ma anche di quanti guardano il rapporto
animali umani e non umani in maniera sempre nuova.