Come 'femmina', da qualche anno uso dei cosmetici, e da qualche tempo cerco di stare attenta ai cosmetici naturali che non fanno male alla pelle.. Dopo i cosmetici, la stessa preoccupazione l’ho applicata anche agli shampoo: solo 'roba' naturale.
Se non fosse per un piccolo particolare , scoperto non appena, dopo la doccia, ho posato il phon. Avrò pure rispettato i miei capelli, ma nonostante l’etichetta promettesse profumo di mimosa e miele, la mia testa era in pratica una candela alla citronella.
Per carità eh, ho passato la serata alla sagra di paese e di zanzare neanche l’ombra, ma non è esattamente il massimo avere la chioma odorosa di candelotto alla citronella anti-zanzara..
Oggi si recensiscono dei libri 'naturali'.
In teoria e in pratica
C’è una cosa che ci viene naturale, forse è la cosa che più ci viene naturale: respirare. Ecco, metti il caso che la cosa più naturale fosse invece artificiale: Ricardo Piglia, argentino, ha scelto quest’idea per titolare un suo capolavoro: Respirazione artificiale, dove, tra le trame che si ramificano perfettamente lungo il libro, si respira ciò che tende a soffocare qualsiasi impulso naturale: l’oppressione. Non è un caso, visto il luogo e il tempo in cui il libro fu scritto.
Ora, per tornare a me e ai miei capelli, un libro di tutt’altro genere. Una guida pratica, cioè, per chi si mette in testa non uno shampoo alla citronella ma l’idea di farsi da sé i cosmetici usando ingredienti soltanto naturali. Attenzione, però, Cosmesi naturale pratica non è solo questo: è anche un manuale sull’alimentazione, su certi prodotti che si trovano in vendita al supermercato, e non si fa mancare neanche qualche ricetta di cucina.
Dall’inizio alla fine
Per chiudere, natura dal principio alla fine. Ovvero: prima dalla nascita,dall’inizio della vita. Crearla artificialmente, la vita, viene visto come una specie di sacrilegio da alcuni, come un argomento troppo delicato da altri. Philip Ball, che ha la passione di scrivere di scienza, in Non è naturale ha voluto spiegarci che la diffidenza, che a volte diventa ripugnanza, verso l’argomento è cosa “recente”. Nei miti e nelle leggende, di vita artificiale, ce n’è in abbondanza. E poi ci racconta come stanno scientificamente le cose, al momento.
Infine la fine. Lo so, non è il massimo chiudere una lettera con l’immagine della morte, ma, che ci vogliamo fare, purtroppo è naturale. C’è un tipo di morte che però non lo è per niente: l’omicidio. E c’è un tipo di omicidio che viene percepito come uno dei picchi degli atti contro natura: l’uccisione del padre. Grazie per il fuoco di Benedetti è un bel romanzo che si ficca nella testa del figlio, che ha questa voglia, e ce lo spiega per bene eh, il perché, tanto per bene che siamo quasi tentati di dirgli: “Ma sì, fallo”. Lo farà?