Che fine fanno i libri che nessuno vuole? Quelli che neanche le
biblioteche si prendono la briga di tenere in archivio? Nei casi più
felici vengono impiegati in installazioni artistiche, come quella creata
in Federation Plaza a Melbourne quest’estate con il titolo “Literature
vs. Traffic” (la letteratura contro il traffico) dal collettivo
artistico Luzinterruptus
specializzato in performance che abbelliscono gli ambienti pubblici
grazie all’uso della luce. Un modo (già testato a New York) per
celebrare il solstizio d’estate, che si è svolto in concomitanza con il
festival delle luci e i suoi spettacoli collaterali.
Ben diecimila volumi -in teoria da buttare al macero, perchè dai contenuti ormai sorpassati- cosparsi di piccole luci LED, hanno prodotto un fiume nelle strade della città, che piano piano, lungo l’intero mese di giugno, si è preso sempre più spazio fino ad occupare un’intera piazza, rubando il prezioso territorio al traffico delle macchine (e al suo rumore, aggiungo io!). Ma non certo penalizzando passanti! Che hanno avuto un’occasione d’oro per percepire da molto vicino le potenti vibrazioni della parola scritta, e in tutta calma hanno potuto sfogliare, sbirciare, annusare, soppesare… insomma, il sogno di tutti i topi di biblioteca e dei frequentatori accaniti -piccoli e grandi- delle librerie di tutto il mondo!
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