“Lo conobbi al Pireo… Parole, risate, balli, ubriacature,
preoccupazioni, quiete conversazioni al tramonto, occhi sgranati che mi
fissano con tenerezza e disprezzo, come se mi dessero ad ogni istante il
benvenuto, come se ad ogni istante mi dicessero addio, per sempre”. …
“Sicuramente il cuore dell’uomo è una fossa chiusa di sangue, e quando
si apre corrono ad abbeverarsi e a riprendere vita tutte le
inconsolabili ombre assetate… Corrono a bere il sangue del nostro cuore,
perché sanno che altra risurrezione non esiste. E più avanti di tutti
corre oggi Zorba con le sue grandi falcate, e scansa le altre ombre,
perché sa che è per lui oggi la commemorazione. Facciamo tutto quanto è
in noi perché riviva ancora per un po’ questo crapulone, beone,
lavoratore instancabile, donnaiolo e zingaro. L’anima più grande, il
corpo più saldo, il grido più libero che abbia mai conosciuto in vita
mia”.
Torna su carta il personaggio che è diventato noto per l’interpretazione id Antony Queen nel film che porta questo titolo. L’originale su carta era il romanzo “Le avventure di Alexis Zorba” di Nikos Kanzantzakis che ora Crocetti Editore pubblica nella traduzione dello stesso editore, Nicola Crocetti, mantenendo il titolo del film – perché ormai è così che è noto nel mondo (”Zorba il greco”, Crocetti Editore, pp 384, 15 E) – e però offrendo ai lettori una versione italiana preziosa, innanzitutto perché per la prima volta direttamente dal greco – essendo anche la stessa lingua madre di Crocetti – visto che la precedente, comunque esaurita era una traduzione ma dall’inglese. E poi c’è il romanzo, la sua storia piena di fascino e potenza umana, racconto di amicizia, falimento,amore per la vita.
LA TRAMA:
Basil è uno scrittore inglese che ha ereditato una modesta proprietà, una miniera in disuso, su un'isola greca; durante il viaggio per raggiungerla conosce Zorba, un greco di mezza età, pieno di vitalità e innamorato della vita, anche se incostante negli affetti e nelle azioni. Man mano che gli si svela il carattere di Zorba, Basil ne resta affascinato, e tramite lui scopre le gioie della vita, con esiti tragici: la vedova di cui si innamora morirà uccisa dal padre del ragazzo da lei rifiutato, suicidatosi dopo aver visto Basil entrare di notte nella casa di lei. Sorte simile toccherà a Hortensia, che Zorba nel frattempo ha sposato. Anche il progetto di Zorba per il recupero della miniera di Basil naufragherà miseramente, anche perché lui stesso, inviato in città per procurare, con i fondi di Basil, del materiale per costruire una teleferica, si dà alla bella vita e torna con vari regali ma senza materiale. Tutto ciò, però, non scalfirà che superficialmente la determinazione di Zorba nell'affrontare la vita con passione e ottimismo. Nella scena finale, Basil gli annuncia la sua imminente partenza e la promessa di ritrovarsi un giorno, ma Zorba, senza illusioni, dice che non lo rivedrà più, e che il tentativo di recuperare la miniera è stato "un disastro, ma bellissimo". Infine Basil gli chiede di insegnargli il sirtaki, che più volte aveva provato a ballare da solo, senza esito.
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