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giovedì 22 novembre 2012
Aramaico & Filosofia...
Sabato pomeriggio in libreria ho sentito bofonchiare arcane maledizioni. Era una ragazzina di circa 17 anni che sfogliava un libro di Kant. Il motivo della collera, un passo del libro: “Sebbene il sentimento tenda a figurarsi il mondo fisico in termini di finalità e di libertà, esso rappresenta soltanto un’esigenza umana, che, come tale, non ha un valore di tipo conoscitivo o teoretico. In altri termini, il sentimento permette, nel soggetto, l’incontro tra i due mondi. L’incontro, non la conciliazione. La conciliazione infatti implicherebbe l’oggettività del medio che concilia”. Non è una supercazzola, sono righe che pretendono di spiegare Kant a chi ha iniziato ora ad averci a che fare.
Oggi parliamo di libri che, rispetto alla filosofia, non esercitano una forza di repulsione, ma d’attrazione.
Vita da filosofi:
Ci si può avvicinare alla filosofia ad esempio guardando alla concretissima vita quotidiana dei filosofi, per evitare di vederli come menti che sfornano concetti astratti che non riguardano nessuno. Armando Massarenti si occupa di filosofia, in varie salse, da anni, l’ha studiata e ne ha scritto. Nel Filosofo tascabile racconta aneddoti e particolari insospettati delle esistenze di alcuni filosofi, ce li restituisce come gli uomini simili a noi che furono, con tutte le loro contraddizioni e le loro debolezze.
Manuel Cruz ha fatto qualcosa di simile, ma concentrandosi su un aspetto che riguarda tutti, ed è tra quelli della nostra vita che più ci smuove: l’amore. Nell’Amore filosofo Cruz racconta come sia cambiato nel tempo il concetto di amore in bocca ai filosofi, e se, soprattutto, a conti fatti, l’abbiano o no incarnato. Nietzsche ad esempio, per dirla filosoficamente, andò fuori di testa per una russa, Lou Salomé, che lo fece penare, lo trascinò in una sorta di triangolo amoroso, e infine lo rifiutò.
Anche i Simpson avvicinano alla filosofia. L’hanno pensato tre filosofi, che hanno coinvolto 20 colleghi, e hanno scritto I Simpson e la filosofia, ovvero la filosofia applicata ai personaggi di Springfield. Sono diversi i particolari per i quali è possibile trovare un riscontro filosofico: il silenzio di Maggie, l’amore per il prossimo di Flanders, l’intera famiglia Simpson che può esser vista sotto un’ottica kantiana. Il rutto di Barney, no, non credo.
Filosofi romanzieri:
Alcuni filosofi si sono dati al romanzo, e spesso la narrazione alletta più della saggistica. A Albert Camus s’attribuisce la “filosofia dell’assurdo“, che si ritrova nel Mito di Sisifo, un saggio, ma pure ne Lo straniero, un romanzo. Qui al centro c’è Meursault, un uomo che non prova sentimento alcuno nei confronti degli altri, né della madre morta, né della donna amata, né dell’uomo ucciso. Interessante è arrivare al perché, di questa sua totale indifferenza, di cui è conseguenza, tra l’altro, la sua assoluta sincerità.
Voltaire si sente , spesso e volentieri, nominare. Altro filosofo a tutti gli effetti che ha usato la finzione letteraria per esprimere le proprie idee. Candido ne è un esempio. E' un esempio di come la filosofia possa essere ironica, dinamica e piacevole. Bersaglio prediletto qui è l’ottimismo di un certo Leibniz, parodiato nella figura del precettore Pangloss, un tedesco che, nonostante i peggiori cataclismi e sfortune in cui si ritrova invischiato, continua a credere che questo sia “il migliore dei mondi possibili”. Candido (/Voltaire) non è che sia proprio della stessa opinione.
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