La prima fiaba del giovane Andersen scovata sul fondo di uno scatolone...
È stata definita come la più grande scoperta riguardante Hans Christian Andersen dai tempi del ritrovamento delle memorie dello scrittore, avvenuto nel lontano 1920 presso la Biblioteca Reale di Danimarca. Si tratta dell’eccezionale recupero della prima fiaba del giovane autore, probabilmente scritta tra il 1822 e il 1826, quando era appena maggiorenne e che testimonia del precoce interesse per il genere letterario in prosa che lo avrebbe reso immortale.Da “la Sirenetta”, al “Il soldatino di stagno”, passando per “Il brutto anatroccolo” e “La piccola fiammiferaia”, bambini di numerose generazioni hanno sognato a partire dalle sue invenzioni e potranno ora “mettere il naso” in un racconto inedito rinvenuto a pochi giorni dal Natale e quasi per caso.
Perché il manoscritto in questione giaceva abbandonato sul fondo di un cartone prima di ritrovarsi tra le mani dello storico Esben Brage che, piacevolmente stupito dall’accaduto non ha esitato a dichiarare, secondo la citazione tradotta a partire da uno dei blog del New York Times:
" Sono impazzito di gioia e ho immediatamente contattato il conservatore degli archivi per comunicargli la mia scoperta."
Sei pagine intitolate “La candela di sego”, per narrare
la tenera e commuovente vicenda di un lumicino che desidera
ardentemente di essere acceso. Dedicato alla Signora Bunkeflod, vedova
di un pastore presso la quale Andersen si recava abitualmente per
prendere in prestito dei libri, il racconto breve aggiunge un nuovo
tassello all’opera di uno dei maggiori scrittori per l’infanzia, e suona
un po’ come un regalo anticipato pronto ad arricchire l’atmosfera
festiva di questi giorni di inizio anno.
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