.. E così, è arrivato HALLOWEEN anche quest'anno ..
.. Per omaggiare questa 'macabra' festività voglio ricordare un autore
che ha, a dir poco, nutrito a 360° la nostra cultura letteraria.
Inventore del romanzo poliziesco, del giallo psicologico, precursore del genere gotico, del fantascientifico e d'horror; l'estetica e le tematiche di Edgar Allan Poe hanno influenzato figure come Salvador Dalì, Charles Baudelaire, e nel cinema autori come Alfred Hitchcock e Tim Burton.
Nato a Boston nel 1809, Poe è cresciuto a Richmond, in Virginia, dove
ha frequentato l'Università. La sua indole e il suo carattere sono stati
segnati da eventi nefasti, primo tra tutti la morte dei suoi genitori, a
due anni, del suo primo amore non corrisposto - si trattava di Elena
Stannard, madre di un suo compagno di studi - a 15 anni, e della madre
adottiva a 20 anni.
Adottato da un ricco mercante di Richmond,
Poe si trasferì per molti anni in Inghilterra, dove frequentò la scuola e
crebbe con un'educazione strettamente inglese Qui conobbe i massimi
scrittori e poeti inglesi che influenzarono la sua sensibilità, qui
cominciò ad emergere il suo talento letterario, attraverso la sua
passione per le rime e le anafore che gli valsero l'appellativo di
jingle-man. Anche la musica fu una delle sue più grandi passioni, al
punto da provocargli un violento squilibrio del sistema nervoso.
Il suo animo fu in continuo tormento, per le vicende che lo colpivano,
dalle quali nascevano racconti e poesie, come fosse una catarsi: tra
queste, "Tamerlano", composta dopo la fine dell'amore con Sarah Elmira
Royster, che suo padre gli impedì di sposare.
La sua vita dissoluta lo fece allontanare dal padre, che lo abbandonò per non pagare
i suoi debiti di gioco. Fu per mantenersi che iniziò a scrivere: nel
1835 pubblica i suoi primi racconti sul Courier, entrando a far parte
della redazione del Southern Literary Messenger di Richmond.
In
totale, Poe ha scritto un romanzo - Storia di Arthur Gordon Pym - e 69
racconti: di questi, i più celebri sono Lo scarabeo d'oro; Racconti del
grottesco e dell'arabesco; L'uomo della folla; I racconti di
Gerusalemme; William Wilson; Il pozzo e il pendolo e numerose opere in
poesia, saggi e opere satiriche.
Quando nel 1846 la moglie - la
cugina Virginia Clemm - morì di tubercolosi, Poe cadde nella depressione
più nera. Il genio dello scrittore fu travolto dal dolore e dal
rimpianto, che egli affogò nell'alcool – ancor più di quanto già
abitualmente facesse. L'estrema povertà in cui viveva lo costrinse
addirittura a usare le lenzuola del corredo matrimoniale (portate in
dote dalla sposa) come sudario per la moglie stessa..
Il 3
ottobre 1849 lo scrittore fu ritrovato delirante nelle strade di
Baltimora, in grande difficoltà. Portato all'ospedale Washington
College, morì il 7 ottobre 1849. Tutti i referti medici, compreso il suo
certificato di morte, sono andati perduti, i giornali dell'epoca
attribuirono la sua morte a una "congestione del cervello" o
"infiammazione cerebrale", eufemismi comuni per le morti dovute a cause
come l'alcolismo. Molti pensano però che la vera causa della sua morte
fosse dovuta all'eccessivo uso di alcool, bevuto però in maniera
forzata: si pensa infatti che lo scrittore fosse stato rapito e
costretto a bere per essere sfruttato ripetutamente come "elettore
forzato" del cooping, forma di frode elettorale in uso in quei tempi che
consisteva nel rapire persone, drogarle e portarle nei seggi.
Il
suo necrologio venne scritto da un suo acerrimo nemico, Wilmot Griswold,
che lo descrisse come un pazzo, ubriaco, donnaiolo oppio dipendente che
basava i suoi racconti più oscuri sull'esperienza personale. Una
descrizione che rimase per anni nell'opinione comune, lasciando il
grande scrittore nell'oscurità per troppo, immeritato tempo.
MAIL: piccolalibreriaandersen@yahoo.it ☼ TEL. 0424-702676 ☼ FACEBOOK: www.facebook.com/PiccolaLibreriaAndersen
mercoledì 29 ottobre 2014
martedì 28 ottobre 2014
Past and Future
Una cosa mi ha sempre affascinata: la macchina da scrivere.
Ora tengo in Libreria quella che usava mio nonno paterno, una Voss del 1948, che ora è diventata più oggetto d'arredamento..E anche per far divertire i bambini: per spiegare loro che questo ANTICO UTENSILE altro non è che la 'nonna' del più attuale computer..
.. Perché vi scrivo questo? Perché è uscito un modello particolare di macchina da scrivere, una con cui non si scrive su carta ma su display, su display a inchiostro elettronico.
Questa macchina da scrivere si chiama Hemingwrite, e mi ha fatto venire in mente di rivedere un pò con quali mezzi e supporti abbiamo scritto e scriviamo.
***
Con quel che c’è
Prima ci siamo arrangiati con quello che avevamo pronto. L’abbiamo fatto sui muri, sui sassi, sull’interno dei tronchi degli alberi.
Su un albero, un susino, è dove va l’adolescente Pierre Anthon perché
“Non c’e niente che abbia senso, è tanto tempo che lo so”. Che fanno i
suoi compagni di scuola allora? Iniziano a imbastire una collezione che
testimoni che per loro, invece, un senso diverse cose ce l’hanno.
Peccato che il gioco sfugga loro di mano, e 'Niente' di Janne Teller diventi così il romanzo per cui diverse voci si sono alzate scandalizzate.Abbiamo scritto su tabulae, di cera, ad esempio. La cera che, se si sbagliava, poteva esser raschiata via, riposata, e la tavoletta era come nuova (quella tabula rasa che ancora oggi usiamo, ma solo come espressione). La cera di tanti tipi, come quella d’api. Le api che io particolarmente temo e che Mandeville scelse per la sua favola-metafora che ancora oggi ispira tanti, come Koening, che anche da lì è partito per 'Il fascino discreto della corruzione'.
In Oriente usavano il bambù. Adriana Lisboa, che orientale non è, ma brasiliana, però in Oriente c’è stata, in Giappone, e ne ha appreso certe fiabe e favole popolari, e trovandole troppo belle e abbondanti di significato , le ha scritte, con la bravura narrativa di cui ormai s’è resa forte. 'Racconti popolari giapponesi '..
Cosa ci siamo inventati
Con Andrea Kerbaker non ci limitiamo a un supporto, li vediamo tutti, in 'Breve storia del libro (a modo mio)',
attraverso una narrazione che va per aneddoti poco noti e particolarità
di libri e personaggi librari. Ci sono le Bibbie che istigavano
all’adulterio, c’è la prima richiesta di recensione in assoluto, ci sono
gli amanuensi e c’è Gutenberg con la sua stampa, che fece tuonare
qualcuno perché la scrittura
“è pura se con la penna, meretrice invece
se a stampa”
***
sabato 25 ottobre 2014
Post 'VUOTO' .
***
Il Vuoto?! .. Cioè il 'Nulla'?
La cultura occidentale da sempre ha considerato il 'vuoto' come qualcosa
di assolutamente negativo. Nella vita si cerca sempre di riempire
qualcosa anche se magari l'orlo è pieno e a volte non ci si accorge di
questo: cioè che alla fine
la pienezza diventa ridondanza.
Il vuoto è spesso affiancato dal silenzio, e così come il silenzio è considerato l'assenza di suoni, così il vuoto è, in termini di fisica, l'assenza di materia.
Cos'è questa parola, "assenza"? Come se il silenzio e il vuoto non costituiscono già per loro una presenza?!
Grandi consideratori del vuoto sono i maestri zen:
" ..Tutte le creature portano lo yin e lo yang tra le braccia; il soffio vuoto ne fa una miscela armoniosa. "
-Laozi-
Loro non avevano paura di provare il vuoto. Sanno che prima o poi si
riempirà senza però cercare di sforzarsi. Si riempirà da sé.
Ecco un racconto zen che tratta della troppa informazione di dati..
Un filosofo era curioso di conoscere i precetti dello Zen, perciò si
recò da un maestro che lo accolse benevolmente e iniziò a servirgli del
the. Il maestro osservava il suo ospite e frattanto versava il the,
versava il the, versava il the.
La tazza era ormai piena e la bevanda
cominciò a traboccare e a spandersi sul vassoio, ma ancora il maestro
versava il the.
Il filosofo, credendo che si fosse distratto, lo avvertì che la tazza era piena.
Allora il maestro rispose: "Così come questa tazza, anche tu sei
pieno di opinioni e di supposizioni. Come vuoi che io ti versi dentro
degli insegnamenti Zen se prima non ti svuoti di ciò che già ti
riempie?"
..Eppure, se si considera il vuoto, si potrebbe anche sentire una sensazione di infinito, di libero.
" Il vaso vuoto è quello che rende il suono più ampio. "
William Shakespeare
Solo con la mente vuota, la vostra voce, quella autentica, può cantare libera.
giovedì 16 ottobre 2014
.. Languorino? Ecco come preparare in casa l' IMPUDICO hamburger gourmet **
Sì, anche fare PANINI è un' Arte.
.. E questo l'ho scoperto oggi, quando mi sono portata a casa questo libro MERAVIGLIOSO:
HAMBURGER GOURMET
***
È all'inizio degli anni 2000 che l'hamburger vive un cambiamento sostanziale: gli chef finalmente
se ne interessano. La personalità di spicco è Daniel Boulud, chef
francese stabilitosi a New York, che inserisce nel menu del proprio
ristorante un hamburger al foie gras al costo di 29 dollari. Questo
nuovo approccio acquisisce rilevanza internazionale e i cuochi di tutto
il mondo cominciano a considerare l'hamburger con grande attenzione. Gli
chef si concentrano sulla ricerca del blend perfetto, che determina la
qualità dell'hamburger "gourmet". Un blend è una miscela, la fusione di
diverse qualità, e consiste nel selezionare differenti pezzi di manzo in
base alle loro proprietà e punti di forza, mescolandoli per ottenere un
equilibrio ottimale di consistenza e di gusto. Una volta ottenuto
questo risultato, sono possibili infinite varianti. Edito da Blend
Hamburger Gourmet, un'insegna parigina pionieristica nell campo di
questa nuova tendenza, il presente volume presenta 58 ricette di
hamburger di carne, pesce e vegetariani, ed è il primo nel suo genere.
Le ricette del libro, che si spingono sino alle varianti vegetariane
dell’hamburger, sono in sintonia con noi italiani nella scelta degli
ingredienti (pesto, lardo di colonnata, parmigiano, ecc..), e includono
salse, patate fritte e dolci e ingedienti più esotici (..wasabi..)
CANTAL:
Ingredienti per 4 hamburger:
Bun.
4 panini fatti in casa o già pronti
Patties.
500 gr di polpa di manzo macinata
Qualche pizzico di fior di sale
– Formate 4 medaglioni di manzo tritato, salateli con il fior di sale e cuoceteli su ogni lato in una padella calda a fiamma alta per 3 minuti (cottura al sangue).
Composta.
100 gr fichi
100 gr uva bianca
150 gr zucchero candito in cristalli
1 limone
3 scalogno
50 gr zucchero
1 cucchiaio aceto balsamico
– Lavate i fichi, tagliatene ognuno in 8 parti accantonando quelle più dure. Mettetele in una ciotola con lo zucchero a cristalli.
– Lavate e sgranate l’uva. Sbucciate gli acini e privateli dei semi (più semplicemente tagliate gli acini a metà). Aggiungete l’uva ai fichi.
– Lavate il limone e, dopo aver prelevato la scorza sottile con un coltellino affilato, tagliatelo a dadini, eliminando i semi. Unite la scorza e la polpa alla frutta e mescolate delicatamente.
– Versate tutto in una casseruola per marmellate. Cuocete per 45 minuti a fuoco dolce mescolando, evitate che il colore della confettura diventi troppo scuro. A fine cottura eliminate le scorze di limone.
– Tagliate lo scalogno a fettine sottili, rosolate a fiamma bassa in una padella. Quando iniziano a dorarsi, aggiungete zucchero e aceto balsamico. Incorporate lo scalogno alla confettura e mescolate per ottenere un composto omogeneo, quindi fermate la cottura.
Chips di carote.
1 carota
1 cucchiaio scarso di farina
2 cucchiai olio extravergine di oliva
1 pizzico di cumino macinato
1 pizzico di sale
1 pizzico di pepe
– Lavate e mondate la carota, tagliatela a fettine e mettela in un sacchetto da freezer.
– Aggiungete la farina, il sale, il pepe, il cumino e l’olivo extravergine di oliva, chiudete ermeticamente il sacchetto e agitate bene per rivestire le fettine di carote con la miscela.
– Trasferite il contenuto del sacchetto in una pirofila e infornate per 2 ore a 170°C. Se non volete aspettare 2 ore, rosolate le fettine di carota in una padella sino a quando diventano croccanti. O ancora, doratele rapidamente nella friggitrice.
Farcitura.
120 gr di cantal (un formaggio francese simile al cheddar con cui potete sostituito se non lo trovate)
Mezza lattuga iceberg.
Composizione.
– Tagliate a metà i bun e dorateli per 2 minuti sotto il grill del forno.
– Tagliate a dadini il CANTAL e mescolatelo al composto, spalmatelo sui mezzi bun. Mettete su ogni base patty, chip di carota, un altro strato di composto e le foglie di lattuga iceberg. Chiudete il bun con la parte superiore.
Bun.
4 panini fatti in casa o già pronti
Patties.
500 gr di polpa di manzo macinata
Qualche pizzico di fior di sale
– Formate 4 medaglioni di manzo tritato, salateli con il fior di sale e cuoceteli su ogni lato in una padella calda a fiamma alta per 3 minuti (cottura al sangue).
Composta.
100 gr fichi
100 gr uva bianca
150 gr zucchero candito in cristalli
1 limone
3 scalogno
50 gr zucchero
1 cucchiaio aceto balsamico
– Lavate i fichi, tagliatene ognuno in 8 parti accantonando quelle più dure. Mettetele in una ciotola con lo zucchero a cristalli.
– Lavate e sgranate l’uva. Sbucciate gli acini e privateli dei semi (più semplicemente tagliate gli acini a metà). Aggiungete l’uva ai fichi.
– Lavate il limone e, dopo aver prelevato la scorza sottile con un coltellino affilato, tagliatelo a dadini, eliminando i semi. Unite la scorza e la polpa alla frutta e mescolate delicatamente.
– Versate tutto in una casseruola per marmellate. Cuocete per 45 minuti a fuoco dolce mescolando, evitate che il colore della confettura diventi troppo scuro. A fine cottura eliminate le scorze di limone.
– Tagliate lo scalogno a fettine sottili, rosolate a fiamma bassa in una padella. Quando iniziano a dorarsi, aggiungete zucchero e aceto balsamico. Incorporate lo scalogno alla confettura e mescolate per ottenere un composto omogeneo, quindi fermate la cottura.
Chips di carote.
1 carota
1 cucchiaio scarso di farina
2 cucchiai olio extravergine di oliva
1 pizzico di cumino macinato
1 pizzico di sale
1 pizzico di pepe
– Lavate e mondate la carota, tagliatela a fettine e mettela in un sacchetto da freezer.
– Aggiungete la farina, il sale, il pepe, il cumino e l’olivo extravergine di oliva, chiudete ermeticamente il sacchetto e agitate bene per rivestire le fettine di carote con la miscela.
– Trasferite il contenuto del sacchetto in una pirofila e infornate per 2 ore a 170°C. Se non volete aspettare 2 ore, rosolate le fettine di carota in una padella sino a quando diventano croccanti. O ancora, doratele rapidamente nella friggitrice.
Farcitura.
120 gr di cantal (un formaggio francese simile al cheddar con cui potete sostituito se non lo trovate)
Mezza lattuga iceberg.
Composizione.
– Tagliate a metà i bun e dorateli per 2 minuti sotto il grill del forno.
– Tagliate a dadini il CANTAL e mescolatelo al composto, spalmatelo sui mezzi bun. Mettete su ogni base patty, chip di carota, un altro strato di composto e le foglie di lattuga iceberg. Chiudete il bun con la parte superiore.
20 BUONE RAGIONI PER REGALARE UN LIBRO A UN BAMBINO*
*Dal blog di TOPIPITTORI
( suggerito da Valentina.. Grazie! )
20 BUONE RAGIONI PER REGALARE UN LIBRO A UN BAMBINO:
Perché se è piccolo, diventi grande e, se è grande, torni piccolo.
Perché un libro è leggero, anche se pesa.
Perché un libro è la prova dell'esistenza dell'invisibile.
Perché degli ignoranti non se ne può più.
Per divertirlo, come ti sei divertito tu.
Perché se hai azzeccato la scelta, ti ricorderà per tutta la vita, te e il libro.
Per spiazzarlo!
Perché poi te ne regalerà uno lui, bellissimo.
Per fare un dispetto a chi sogna un paese di analfabeti.
Per dirgli che con le parole può fare un sacco di cose interessanti.
Perché in una pagina non c'è tutto quello che c'è fra la terra e il cielo, ma abbastanza da non perdere la speranza.
Perché se non sai fare i pacchetti, è la cosa più facile da incartare.
Perché i libri si regalano solo a quelli in cui si ha fiducia.
Perché se legge un libro, poi può leggere una nuvola, un gatto, un albero, una persona.
Per regalargli un momento di silenzio, dentro e fuori di lui.
Per fargli frequentare esseri e cose che non avrà mai la possibilità di incontrare di persona.
Perché cos'altro regalare a chi capisce e vede tutto?
Perché ha la capacità di trasformare il piombo in oro.
Perché gli vuoi troppo bene per regalargli qualsiasi altra cosa.
Perché hai pochi soldi , e vuoi fargli un regalo bellissimo.
Perché se è piccolo, diventi grande e, se è grande, torni piccolo.
Perché un libro è leggero, anche se pesa.
Perché un libro è la prova dell'esistenza dell'invisibile.
Perché degli ignoranti non se ne può più.
Per divertirlo, come ti sei divertito tu.
Perché se hai azzeccato la scelta, ti ricorderà per tutta la vita, te e il libro.
Per spiazzarlo!
Perché poi te ne regalerà uno lui, bellissimo.
Per fare un dispetto a chi sogna un paese di analfabeti.
Per dirgli che con le parole può fare un sacco di cose interessanti.
Perché in una pagina non c'è tutto quello che c'è fra la terra e il cielo, ma abbastanza da non perdere la speranza.
Perché se non sai fare i pacchetti, è la cosa più facile da incartare.
Perché i libri si regalano solo a quelli in cui si ha fiducia.
Perché se legge un libro, poi può leggere una nuvola, un gatto, un albero, una persona.
Per regalargli un momento di silenzio, dentro e fuori di lui.
Per fargli frequentare esseri e cose che non avrà mai la possibilità di incontrare di persona.
Perché cos'altro regalare a chi capisce e vede tutto?
Perché ha la capacità di trasformare il piombo in oro.
Perché gli vuoi troppo bene per regalargli qualsiasi altra cosa.
Perché hai pochi soldi , e vuoi fargli un regalo bellissimo.
giovedì 9 ottobre 2014
Le sirene esistono veramente? L'INCANTO DELLE DONNE DEL MARE. fotografie. Giappone 1954
L' INCANTO DELLE DONNE DEL MARE.
Fotografie. Giappone 1954
*Catalogo della mostra (firenze, 29 marzo-22 aprile 2012)
di Fosco Maraini
http://www.foscomaraini.net/
***
..Chi erano le 'Ama'?
Le ama (海女?), note anche come 'uminchu' nella lingua di Okinawa e come kaito sulla penisola di Izu, sono delle pescatrici di perle subacquee in apnea tradizionali giapponesi..
... All'isola di Hèkura, al largo delle coste centro occidentali del Giappone, la pesca agli awabi (molluschi: in italiano "orecchia di mare") era un compito riservato alle donne che la praticavano in apnea lungo i fondali prospicienti dell'isola, in alcuni casi profondi anche venti metri. Nel celebre servizio fotografico realizzato da Maraini, forse il primo reportage etnografico subacqueo, le Ama sono ritratte nel loro ambiente naturale: fra gli scogli, in acqua e sott'acqua. Questo piccolo gruppo etnico viveva in piccoli villaggi sulle rive del mare, distribuiti lungo tutta la costa centrale e meridionale del Giappone. La visione solare e disincantata di quello che agli occhi occidentali appariva come il fascino erotico delle donne di Hèkura, si coniuga con la narrazione per fotogrammi di una quotidianità contrassegnata da un profondo rapporto della cultura con l'ambiente. L'obiettivo di Maraini riuscì a immortalare un Giappone, per molti versi sconosciuto, ancora nella sua piena vitalità..
Fosco Maraini (Firenze, 15 novembre 1912 – 8 giugno 2004) è stato un etnologo, orientalista, alpinista, fotografo, scrittore e poeta italiano.
venerdì 3 ottobre 2014
* Magic Moments *
Cucù Studio & Piccola Libreria Andersen
Insieme
.. In questi tempi frenetici e carichi di stress, è giusto fermarsi un attimino e prendere del tempo per sé stessi. Fatevi un regalo fuori dal comune. Ecco un assaggio della nuova 'cucùproposta' :
* Regala un Momento* ..
Una sessione fotografica in libreria, Domenica 26 ottobre, per sentirsi anche un pò delle *star, per passare in allegria una giornata autunnale in una location calda e accogliente, da soli, con i vostri cari o il vostro Amore
***
Per info e prenotazioni:
info@cucustudio.it
Pagina FB CUCU' STUDIO: https://www.facebook.com/cucuvi/timeline
http://www.cucustudio.it/
.. Oppure passate in Libreria che vi spiego :-)))
Presentazione libro' FREYA E VERA La forza delle donne' di A.Volmann e M. Crestani
Presentazione libro
'FREYA E VERA La forza delle donne'di Andrea Volmann e Marco Crestani
Venerdì 17 Ottobre, ore 20.30
***
È con la Prima Guerra Mondiale che la condizione femminile si evolve in maniera significativa, soprattutto in alcune nazioni d’Europa e negli Stati Uniti, condizione che da allora continua la sua legittima e tutt’altro che facile progressione.
Freya Stark e Vera Brittain, furono autentiche pioniere in questa difficile scalata, anche se occorre riconoscere i vantaggi che derivarono a entrambe dalla loro posizione sociale. Ciò non toglie che le due coetanee inglesi, le quali si conobbero personalmente, siano oggi dei validi esempi di autonomia e senso di responsabilità, oltre che di coraggio senza temerarietà.
Due giovani donne inglesi accomunate, in circostanze diverse, da un legame fatale con l’Italia nella Prima Guerra Mondiale.
Freya Stark e Vera Brittain raggiunsero, da un’esperienza di sofferenza, fra Caporetto e Altopiano di Asiago, la consapevolezza di sé, tracciando il confine tra una vita “subita” e la volontà di essere artefici del proprio esistere.
In quanto donne lottarono contro pregiudizi profondamente radicati, dimostrando con il loro straordinario temperamento le migliori qualità del gentil sesso. Rappresentarono l'autentica forza de l’altra metà del cielo.
- Free entry-
giovedì 2 ottobre 2014
Recensioni 'vergognose' ...
Vergogne personali
Avevo
7 anni: acquisto alla Prénatal indotto in tutti i modi dalla genitrice
(assumo un termine freddo per il risentimento che ancora per il fatto le
arreco): una pelliccia sintetica FUCSIA che mi
dava le sembianze di una sfera pelosa. Me ne vergognavo fino all’agonia.
Non è una pelliccia ma un cappotto il pretesto del bel romanzo di Adrián Bravi 'Restituiscimi il cappotto'. E non è un cappotto di cui vergognarsi, anzi, è un cappotto che mantiene in vita.
Altra vergogna degli anni passati, di quand’ero ragazzina alle medie: scoprii sul mio naso durante una gita scolastica un ENORME BRUFOLO
(*ricordo ancora
esattamente l’istante in cui per caso ci passai il dito sopra e ne presi
coscienza).
'La giornata del naso rosso' è il primo libro tradotto in italiano di un bravo poeta finlandese, Mikko Rimminen.
È un romanzo, che porta la signora Irma a non vergognarsi di piombare
in casa di sconosciuti e fare domande bislacche: “Dunque, sono Irma (…) –
Irma, Ufficio ricerche di economia domestica”.
Vergogna attuale: parlare in inglese in pubblico. È la pronuncia di cui mi vergogno.
Non ha problemi né con il pubblico né con la pronuncia Leda, che è
insegnante di letteratura inglese, ma di vergogna ne ha un’altra: ha
lasciato le figlie col padre e… si sente meglio! Può una madre stare
meglio senza i figli? (Oddio, forse qualcuna direbbe pure: eh,
magari per qualche giorno…). Elena Ferrante nella 'Figlia oscura' orchestra benissimo l’interiorità di questa donna, fino a farle fare un gesto assurdo, che potrebbe sembrarti ridicolo.
***
Vergogne comuni
Ora una vergogna che abbiamo in comune, una vergogna diffusa
Palesare i propri sentimenti.
Ora, dove questa vergogna non c’è, sono i 18 quadretti che in
'Felici i felici' Yasmina Reza
affianca
per parlare della coppia, consapevole che “non riesci a capirla una
coppia, neanche quando ne fai parte”. I personaggi che via via prendono
le parola ti riversano addosso di tutto, mentre leggi, la vergogna non è
un freno all’espressione. Come il buon vecchio Philip Roth vuole che
sia:
" La vergogna non fa per gli scrittori. Devi essere senza vergogna. Ciò
non significa che devi essere osceno, folle (…) Dico solo che la vergogna non funziona. (…) Provo vergogna come chiunque altro. Solo che, quando scrivo, sono libero dalla vergogna."
***
Iscriviti a:
Post (Atom)