Mi scuso se ultimamente sono 'poco attiva' sul blog, ma c'è una ragione...
...L'autunno è arrivato ed io come gli animali mi sto preparando ad affrontare i rigori invernali che porteranno freddo e carenza di cibo. Anche per me sta per iniziare il letargo, un lungo sonno più o meno profondo durante il quale l'animale entra in uno stato di quiescenza: le funzioni vitali si riducono al minimo, la pressione del sangue cala drasticamente, il battito cardiaco diminuisce fino a pochi battiti al minuto, il respiro diventa lento e irregolare, il metabolismo si riduce e la temperatura corporea si abbassa fino quasi al congelamento (può arrivare anche a 5°C).
Il letargo rappresenta una strategia di sopravvivenza a condizioni ambientali difficili (molto freddo ma anche molto caldo), l'unica possibile per diversi librai mammiferi, rettili, anfibi, insetti e perfino qualche uccello. Ogni specie tuttavia declina questo fenomeno in base alle proprie caratteristiche, personalizzandolo e rendendolo di fatto ancora per molti aspetti misterioso.
Fondamentale per tutti è la preparazione, che avviene durante l'estate e l'autunno: senza un riparo sicuro e confortevole e le adeguate scorte di cibo e di grasso gli animali non riusciranno ad superare l'inverno.
***
L'orso,come il libraio, per esempio, pur trascorrendo l'inverno dormendo, non cade in un vero letargo. Anche se non assume cibo nè acqua (sopravvive bruciando le ricche riserve di grasso accumulate durante l'estate), durante questo periodo la sua temperatura corporea non scende di molto e le sue funzioni fisiologiche, seppur ridotte, si svolgono normalmente, tanto che le femmine sono persino in grado di mettere al mondo e allattare 1 o 2 cuccioli.
Ma c'è di più: secondo un recente studio pubblicato su Integrative Zoology, pare che gli orsi neri (Ursus americanus) abbiano una straordinaria capacità di guarire da soli durante il letargo.
***
Nessun commento:
Posta un commento