Mi diceva un'amica che negli ultimi giorni ha cambiato tre letti nel giro di tre notti.
Tre camere da letto diverse. Non è in viaggio, né ha deciso di darsi
all’ ”amore libero”. Venerdì scorso è finita a dormire nella mansarda di un’amica, che è poi la sua dimora. Sabato ha optato per il letto del fratello, che ora vive a Milano, domenica invece non le è sembrato male sdraiarsi su quello della sorella, che non era da nessun’altra parte, era a casa, ma aveva fatto la stessa scelta che avevo fatto lei la notte prima: guanciale del fratello.
Strano? Non tanto:
per
quanto riguarda me, quando in casa ci sono letti liberi che non siano il mio, mi butto su quelli piuttosto che sul solito materasso. Ho l’impressione di dormire meglio.Detto ciò, questa sorta di gioco dell’oca dei letti ci porta alla recensione di oggi. Che ci fa proseguire il gioco, entrando in camere da letto varie e non nostre.
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Di casa e di hotel
In Due storie sporche la camera da letto è il luogo in cui succede quello che la facciata esterna, di una coppia o di sé, non può mostrare. È solo una volta chiuse le porte che qualcuno si dà a ciò che realmente desidera. Nelle vite costruite da Alan Bennett, la stanza da letto diventa l’unico spazio in cui ci si esprime onestamente con se stessi. Che si tratti di una vedova di una certa età, o di un marito e di una moglie apparentemente innamorati.
Se sono a volte gli uomini a cambiar continuamente stanza, è vero anche il contrario: ci sono stanze che continuamente cambiano uomini. Quelle di un albergo ad esempio. Tommaso Pincio ha costruito un Hotel a zero stelle e quattro piani, dove incontriamo Melville, Landolfi, Wallace, Borroughs, Kerouac, e altri. Con l’invito al lettore “a costruirsi un proprio albergo, o una propria dimora (se preferisce), con i suoi ospiti, con i suoi percorsi, con i suoi personali inferni e paradisi”.
Se si è in due
Quando si è sposati non c’è scelta, non ho mai sentito di qualcuno che proponesse al coniuge camere separate. La condivisione del letto può diventare un inferno, soprattutto se tu sei il marito, sei uno scrittore che sostiene che la coppia si basi solo su interessi egoistici, hai perso la memoria, non sai chi sia la donna che dice di essere tua moglie, questa donna ti racconta di te e di voi, ma mente, e forse neanche tu sei sincero. Sono quei Piccoli crimini coniugali che accadono ogni giorno in ogni casa (o quasi).
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