“Pronto?”
-È una voce di donna, di mezza età, umana.-
Continua: “Parlo con la signora Bordignon?”
Ci penso: “Sì, (mi pare) sono io”. Da questo momento la voce cambia. Da donna di mezza età umana, anche con un tono personale, riconoscibile, che se avesse chiamato casa sua, anziché casa mia, le avrebbero risposto: “Ah sì, mamma, ciao, dimmi”, diventa voce metallica, di corpo estraneo.
“Chiamo per il sondaggio tal dei tali, i suoi dati saranno trattati tal dei tali, ai fini tal dei tali…”. Una serie di domande sulla mia situazione lavorativa attuale, con quel tono di voce alla Robocop, terribile, che è rimasta monotona durante l’intera conversazione telefonica, che è sembrata tra esseri di due specie diverse: una animata, l’altra inorganica. Ho pensato a quante volte quella donna nelle ultime ore, in un giorno, o in una settimana, o nell’ultimo mese, avesse dovuto ripetere quelle stesse domande al telefono. Una ripetizione tale da darle sembianze vocali robotiche.
Parliamo di ripetizione.
Colazioni e decenni
Tu vivi e ogni giorno che vivi diventa qualcosa di diverso dal giorno precedente, giusto? Bene. Immagina che non sia più così, non a livello giornaliero ma decennale. Immagina che ogni decennio che vivi si azzeri e si ripeta da capo. Succede in Splendido visto da qui di Walter Fontana, dove si esiste in una condizione da sedativo, ovvero di non-paura-del-futuro-Dopo la ripetizione di decenni, la ripetizione di azioni. Le abitudini, la routine, quei gesti e modi che sono nostri usualmente. Prova a pensare di applicare sopra alle azioni che ripeti tutti i giorni uno sguardo diverso, filosofico o simile, uno sguardo che ti faccia scorgere aspetti di quelle azioni che non avresti mai pensato di considerare se non avessi adottato quello sguardo filosofico o simile. Per farlo fai Colazione da Socrate con Robert Rowland Smith.
Considera una situazione di scontri, considera che questi scontri si ripetano continuamente nel tempo e che perciò questa situazione sia durevole. Cosa si crea nonostante gli scontri e le frizioni che gli scontri scatenano? Equilibrio. Dove succede? Attorno a te. Quando? Ogni giorno. Che sto dicendo? Che la scrittrice premio Nobel Doris Lessing ha scritto un libro, magari meno noto ma non meno degno di nota dei suoi altri, su tutto questo, e si chiama Shikasta.
***
Regole e principi
Se hai una regola da seguire correntemente, correntemente eseguirai ciò che la regola prescrive. Quindi ripeterai ciò che la regola prescrive, ok? Ad
esempio: regola di muovere i piedi sul selciato secondo un certo
schema. Metti che sia una Voce a dirti le Regole da seguire
pedissequamente, fino quasi a esser visto come folle. Metti che in più
sei un bambino: sei in una delle storie dell’Età inquieta della Starobinec, ottima scrittrice russa contemporanea.Per finire, ripetiamo l’intera storia umana. Da quando non c’era mezzo segno di civiltà, e ti avrebbero potuto chiamare Alce, o Agnello, dall’istinto cosiddetto animale. L’ultimo romanzo di Carlo D’Amicis, Quando eravamo prede, ci piazza in un bosco primigenio e ci dà fattezze di bestie, per poi replicare la storia umana, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui non abbiamo più “una sapienza naturale che ci guidi, ma nello stesso tempo ci ritroviamo spesso sopraffatti da reazioni istintive” e ci muoviamo “tra un luminoso progresso che ci innalza allo stato di semidei e un oscurantismo che ci sprofonda verso meccanismi primordiali”.
***
Nessun commento:
Posta un commento