“Gianni, come te lo devo di’. La robiola c’ha il 32% di grassi!”
“Ma la Luisa ha detto di no. Dice che è magra.”
“No oh Gianni! La ricotta è magra, la robiola no. È che Luisa a ‘ste cose non ce guarda. Io c’ho guardato. La robiola dell’Eurospin, vabè, c’ha il 35% di grassi, quella Osella il 32… quella del Lidl non so, quella non c’ho guardato.”
“Ma..”
“No Gianni! Luisa non ce guarda. La robiola non è come la ricotta che qualsiasi prendi è uguale. Non è magra. Se la robiola è X, la ricotta è Y“.
Silenzio del signor Gianni, riflessivo di fronte all’equazione. Poi, fuoriesce la sentenza finale: “Sarà cuscì”.
E dopo il “sarà così” conclusivo di Gianni, ripercorriamo questo denso dialogo ospedaliero con qualche recensione..
Trentadue
Partiamo dai latticini, scatenanti la foga della canuta signora. In Lombardia la pànera è la crema di latte, la panna, diciamo. E Foscolo, sulla base di questo, chiamò Milano Paneròpoli. Hans Tuzzi lo
sapeva, come sa tante altre cose con la sua ricca cultura, e c’ha
ambientato un romanzo, dove vivono in tanti e succedono cose, si è
sereni dopo una cattiva azione, ovunque trionfano impazienza e Vanagloria, e ci si diverte, in mezzo a tutto questo, ebbene sì, finisce che ci si divertono un po’ tutti, tu, Hans Tuzzi e quegli individui fittizi che sono i personaggi.Seconda tappa del dialogo, quel trentadue difeso con le unghie e coi denti dalla professionista di percentuali (senonché, 10 minuti dopo la chiusura di Gianni, l’ho vista controllare allo smartphone e sentita dire: “Ah no, c’ha il 26%”). Trentadue sono gli anni in cui lascia il mondo il povero D.D., proclamatosi per anni egregio scrittore, ma l’amico filologo che ci trascina nella ricostruzione della sua vera vita scopre che quello che sta ricostruendo sono Vita e morte di un giovane impostore.
Gianni
Chiudiamo col signor Gianni. Gianni come Gianni Tetti, uno scrittore italiano che ha alle spalle una raccolta di racconti, e da poco è tornato con un romanzo chiamato Mette pioggia. C’è uno scirocco che soffia incessante, e “qualcuno da qualche parte ha detto che quando c’è quello scirocco vuol dire che c’è il diavolo in giro”. In effetti succedono strane cose in Sardegna. Senza dimenticare il fatto che sembra essere l’ultima settimana a disposizione per l’umanità.
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