sabato 2 febbraio 2013

Tempo di frittelle, cenci, galani & Poesie



Io cerco di resistere alla tentazione di cercare poesie e libri che richiamano determinati periodi di festività o ricorrenze, ma non ci riesco. Così, per Carnevale (ma sarà forse che sono troppo vicina al carnevale di Venezia), oltre rileggermi Il Castello dei Destini incrociati, ho scovato tre poesie che mi piacciono davvero molto e che rappresentano bene i tre autori.
La prima è di Gianni Rodari (ca va sans dire), che come sempre sa metterci il suo magico tocco e rendere bello ed affascinante ogni evento, musicale, allegra, perfetta stilisticamente la sua poesia. La seconda è di Gabriele d’Annunzio e devo confessare che non mi aspettavo di trovare una poesia del burbero autore proprio su questa festività dello scherzo…ma leggendola ho ben capito perché ci si è cimentato: alla fine il Carnevale vien sepolto. La terza è di Carlo Goldoni, che non perde il vizio di ironizzare sulle coppie e sulle scappatelle (di Carnevale) che si fanno, in quanto quando è festa ognuno fa quel che gli pare. Dopo il salto eccole per voi. E buon Carnevale a tutti.

***

'Carnevale'
 di Gianni Rodari



Carnevale in filastrocca,
con la maschera sulla bocca,
con la maschera sugli occhi,
con le toppe sui ginocchi:
sono le toppe d’Arlecchino,
vestito di carta, poverino.
Pulcinella è grosso e bianco,
e Pierrot fa il saltimbanco.
Pantalon dei Bisognosi
“Colombina,” dice, “mi sposi?”
Gianduia lecca un cioccolatino
e non ne da niente a Meneghino,
mentre Gioppino col suo randello
mena botte a Stenterello.
Per fortuna il dottor Balanzone
gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: “E’ Carnevale,
e ogni scherzo per oggi vale.”




'Carnevale vecchio e pazzo' 
di Gabriele D' Annunzio


Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane e vino
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia a un pallone.
Beve e beve e all’improvviso
gli diventa rosso il viso,
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia…
Così muore Carnevale
e gli fanno il funerale,
dalla polvere era nato
ed in polvere è tornato.




'Carnevale' 
di Carlo Goldoni



La stagion del Carnovale
tutto il Mondo fa cambiar.
Chi sta bene e chi sta male
Carnevale fa rallegrar.
Chi ha denari se li spende;
chi non ne ha ne vuol trovar;
e s’impegna, e poi si vende,
per andarsi a sollazzar.
Qua la moglie e là il marito,
ognuno va dove gli par;
ognun corre a qualche invito,
chi a giocare e chi a ballar.