martedì 5 marzo 2013

Venti di Marzo...



...Come sempre, al cambiare del mese, setaccio la libreria, scelgo dei titoli che penso siano imperdibili (o quasi), e ve ne parlo.. 



 ..Questa volta tocca a ...


- Mi chiamo… , Aldo Nove: è la storia di Domenica Berté, che aveva una voce straordinaria, divenne una cantante famosa, a un certo punto le cadde addosso l’ignoranza della gente, e fu protagonista di un epilogo tremendo. Aldo Nove ha voluto ridare voce a Mia Martini, un’impresa ardua, perché mettersi dietro i suoi occhi e nella sua mente per immaginare cosa vide, pensò e sentì lo è, ma lui c’è riuscito bene.


- I racconti di Pietroburgo, Nikolaj Gogol’: un classico non ci sta mai male. Gogol è stato un uomo dalla grande immaginazione e dalla grande penna, uno dei più memorabili in quel fruttifero secolo che è stato l’’800 russo. Dall’uomo che un giorno si sveglia privo di naso, a quello che si vede derubato del proprio cappotto e avrà un’insolita vendetta, questa è una di quelle raccolte di racconti che davvero, nella mia umile opinione, possono rientrare nella categoria degli “imperdibili”.


- Il sergente Studer, Friedrich Glauser: di giallisti celebri ce ne sono, prendiamo Simenon, che quasi nessuno può dire di non aver mai sentito nominare. Glauser appartiene al suo stesso filone, è meno noto, ma come Simenon fu un grande scrittore che prese il poliziesco, lo giostrò bene e ci mise dentro anche una bella dose di umanità. Che ebbe modo di esperire nei suoi aspetti estremi frequentando ambienti estremi. Il sergente Studer è il primo di una serie di romanzi incentrati sul personaggio che dà il titolo al libro. Siamo in Svizzera, sono gli anni 30, e tutti sembrano intenzionati a rimanere chiusi in se stessi.


- Cina, la primavera mancata, Sonia Montrella, Simone Pieranni, Alessandra Spalletta, Antonio Talia: mi è venuto in mente questo titolo semplicemente pensando alla prossima stagione. Primavera è un termine che è stato usato abbondantemente negli anni appena passati per indicare quei movimenti di rivolta che si sono sollevati nei Paesi arabi. Anche la Cina ha visto una scintilla di protesta. Soffocata spietatamente, per questo la sua è stata una primavera mancata. E mentre tutto questo succedeva, erano là presenti quattro giornalisti italiani, che hanno voluto raccontare come sono andate le cose.