sabato 11 luglio 2015

Censura e regime (parte seconda).


Ricapitolando... Luigi Brugnaro, il nuovo sindaco di Venezia, ha fatto togliere dalle scuole i libri “gender” perché:
"Sono temi da trattare a casa". 


" Signor sindaco,
cortesemente bandisca anche i nostri libri. Non vogliamo stare in una città dove vengono banditi quelli di altri."


È questo l'appello lanciato da Andrea Valente e Matteo Corradini sul loro sito http://www.traparentesi.eu/ , appello che sta avendo un enorme successo in rete e al quale stanno aderendo scrittori, scrittrici e case editrici italiane (al momento in cui scriviamo sono 129 i firmatari, ma la lista completa sarà resa nota martedì 14 luglio, data nella quale la richiesta verrà recapitata al sindaco). Autori, autrici e case editrici di ogni tipo e livello (consultate voi stessi la lista: noi non facciamo nomi perché crediamo che questa sia una campagna che vada ben al di là del “nome famoso” che ha aderito, in quanto è una battaglia di civiltà).

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Il sindaco di Venezia ha fatto una mezza marcia indietro (“Vaglieremo i libri e alcuni torneranno a scuola”), ma in molti sono intervenuti per sottolineare l'oscurantismo di questa posizione: il sottosegretario all'istruzione Davide Faraone, il presidente del Centro per il libro e la lettura Romano Montroni, Amnesty International, l'AIE, l'AIB e via dicendo. Tace, per il momento, il Premio Campiello, la cui premiazione si tiene a Venezia.

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(* ...Ecco 'PEZZETTINO' , il "proibito, terribile e pericolosissimo" libro di Leo Lionni , uno dei testi considerati colpevoli di essere fuorvianti per la formazione dell'identità sessuale dei bambini dai 3 anni in su.)



venerdì 10 luglio 2015

I 'Libri Proibiti' a Venezia.. La Questione:



Alla fine del Cinquecento, la Chiesa cattolica creò la lista dei libri proibiti (Index librorum prohibitorum), un elenco di libri considerati eretici.

Una proibizione che colpì in pochi, visto l'alto tasso di analfabetismo che c'era allora.


La censura è un triste fenomeno che si ripete, specie durante periodi con regimi dittatoriali e che impedisce la diffusione libera della cultura e del sapere. Quando questa proibizione però arriva dall'Italia, nel 2015, e colpisce i bambini, allora la situazione dovrebbe iniziare a preoccupare.
La storia del neosindaco di Venezia che ha stilato una lista di libri proibiti, acquistati dalla giunta precedente all'interno del progetto "Leggere senza gli stereotipi", fatti sparire da biblioteche delle scuole elementari perchè parlano di "gender, o di genitore 1 e genitore 2", come ha dichiarato lui stesso, è purtroppo ormai nota.
Ben 49 titoli delle migliori case editrici per ragazzi sono finiti nella lista nera, tra cui capolavori come "Piccolo blu e piccolo giallo" di Leo Lionni, la storia di due colori così diversi ma così amici che finisce con una bella mescolanza per creare il verde.


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 Contro questa lista si sono mobilitati in tanti, dai cittadini agli editori, l' Associazione Italiana Scrittori per l'Infanzia,il gruppo Nati per Leggere, con iniziative spontanee, petizioni e altro.
Tra queste c'è una bellissima iniziativa che prevede la lettura in tutta Italia dei 49 libri messi all’indice in 49 giorni, uno al giorno, per conoscerli e tutelarli dalla censura.
Un'iniziativa a cui stanno aderendo in tanti con letture in spiaggia, in libreria, con le famiglie; un'idea nata dai commenti della pagina Facebook https://www.facebook.com/123LibriLiberi


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