venerdì 10 maggio 2013

C' è ma non si vede ..

Cominciamo così: guarda questa foto. Sono io (o ero io?). 
Me l’ha scattata un' amica qualche anno fa: non era Natale e non era mattina. 
Non è che avessi l’abitudine di fare colazione con le orecchie da orso in testa e vestita con la tutona/pigiama e le candele natalizie accese. Mi serviva per fare una caricatura e avevo bisogno di una foto come 'spunto'.. La qualità della foto - e il soggetto- lasciano a desiderare, questo è evidente, ma è stato interessante tutto il lavoro fatto per ricreare la 'scenografia'..
Tutto questo ha un senso perchè...
 la recensione di oggi è dedicata al lavoro 'dietro le quinte' e a chi lo opera...




Teatro, cinema e cucina

Philip Gossett è stato in quelle teatrali e le ha studiate. Con Dive e maestri ha fatto in modo che tutti si possano rendere conto di quale lavoro imponente e di fino ci sia perché si arrivi alla realizzazione di un’opera lirica. Una realizzazione perfetta… o quasi. Anzi, perfetta non è lo mai, e Gosset regala retroscena imbarazzanti, divertenti, inimmaginabili, restituendo voce a una realtà di lavoratori sotterranea che ha il privilegio di vederne davvero di tutti i colori.

Dal teatro al cinema, con Serafino Gubbio. Non c’è bisogno che te lo presenti, il personaggio si è fatto strada e s’è fatto conoscere, a ragione. Questo libro di Pirandello è un diario, in cui Gubbio, detto anche “Si gira”, operatore alla macchina da presa tra attori e starlette, annota ciò che accade durante le giornate. Si fonde a tal punto con l’oggetto dietro cui continuamente lavora da arrivare a dichiarare un giorno: “finii d’essere Gubbio e diventai una mano”. Qui ti propongo il Mammut.


Quando siedi al ristorante e ordini, lì vicino qualcuno sta per preparare quello che hai scelto. Nelle retrovie dei ristoranti si affaticano i cuochi. Bourdian ha fatto il lavapiatti, lo sguattero, l’addetto alla friggitrice, il salsiere, e poi è diventato uno degli chef più accreditati del mondo. Solo a questo punto ha scritto Kitchen Confidential, best seller mondiale con cui ha svuotato il sacco senza pietà sulle cose terribili che succedono dietro le quinte dei ristoranti newyorchesi. Anche i migliori.

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 Il potere del burattinaio

Il potere s’è sempre dovuto servire di qualcuno che gli lavorasse alle spalle e gli permettesse d’apparire solido e imponente. Hitler e Stalin, per nominare due che il potere lo esercitarono come dittatura, si assicurarono sempre validi architetti continuamente al lavoro. In Architettura e potere si narra proprio dei più grandi architetti del ‘900, e capiamo perché, di loro, presidenti democratici e tiranni non avrebbero mai potuto fare a meno.
Infine, se parliamo di chi dietro le quinte tiene i fili, è d’obbligo pensare al mestiere del burattinaio. Philip Roth ci ha scritto un romanzo meraviglioso. Il teatro di Sabbath mette in scena la vita di Mickey Sabbath, un burattinaio lussurioso, sfrenato, manipolatore, spregiudicato, che a New York mette su l’Indecent Theater, un teatrino di marionette, diciamo, particolare.

Libri in movimento.. Part. 2


La scorsa settimana ho creato il post sui libri di viaggio, e non solo. Dato che per questo week end è previsto brutto tempo- di nuovo- vi voglio lasciare qualche suggerimento per far viaggiare, almeno, la fantasia... Questa è la seconda parte...



- Su due piedi, Giuliano Santoro: Santoro è un giornalista, lo dice lui stesso. Questo libro è il frutto di una decisione presa nel 2011: girare la Calabria a piedi per un intero mese, nel caldo di luglio. Perché la Calabria? Perché è una regione complessa, è un luogo d’Italia in cui s’intrecciano tempi storici diversi, convivono gli opposti, il vecchio e il nuovo. Solo chi ci è in pieno fisicamente, come c’è stato Santoro, può rendersene conto.

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- Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta, Robert M. Pirsig: l’avrete sentito nominare. Pirsig fece questo: prese con sé il figlio, si mise in moto, e girò gli Stati Uniti. Non basta, perché il bello di questo libro è che non è semplicemente un diario di viaggio, non è l’ennesimo romanzo on the road. Pirsig è mentalmente un osso duro, in ciò che ha scritto ci ha messo anche molto altro, dalla filosofia (non fatevi spaventare dalla parola, per carità) alla praticità del come trattar bene una motocicletta, senza tralasciare il ricordo di certe esperienze passate (come la balbuzie e l’elettroshock). Non ci s’annoia insomma.

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- L’Italia in seconda classe, Paolo Rumiz: alla base c’è un’idea che a molti sembrerà un suicidio pensando alle esperienze che s’affrontano usando questo mezzo in Italia: girare la penisola in treno. Tra l’altro per linee secondarie. “Un viaggio hard”, come recita il libro stesso. Ma Rumiz non è nuovo a imprese simili: dalla bicicletta alla barca a vela alla Topolino ha macinato migliaia di kilometri negli anni. Ad arricchire la galleria folle di personaggi che s’incontrano lungo il racconto, Rumiz ha infilato un accompagnatore misterioso.

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- In Siberia, Colin Thubron: Thubron è un fuoriclasse della letteratura di viaggio. Ne ha scritti, credo, 9 di libri del genere. Ha viaggiato spesso, a muoverlo “l’istinto e il desiderio di soddisfare la mia curiosità. Volevo umanizzare le mappe”. Con questo libro è la Siberia a prendere forma, una delle terre più distanti da lui, occidentale. È una regione poco battuta dai viaggiatori, e sempre stata oggetto di leggende. Thubron ne ha voluto ripercorrere la storia percorrendo i suoi paesaggi, e ha voluto capire come se la passano oggi, dopo tutto quello che la Siberia ha passato, le piccole comunità che ci vivono.