giovedì 28 marzo 2013

Gli inganni letterari....



Otto brevi cortometraggi d'animazione creati in Francia per mettere in luce i paradossi del mondo dell'editoria contemporanea e di gran parte dei suoi più clamorosi successi fabbricati a tavolino.




Ecco la fortunata formula de “Gli inganni letterari” (un titolo che nell’originale francese suona in maniera piuttosto esplicita “Les Supercheries Littéraires”), progetto creato da Joseph Beauregard, Pascal Mouneyres e Joris Clerté, con il sostegno di France Télevision, opera di Doncvoilà Production su Studio-4.0, in partnership con Le Monde e France Culture.
Un goloso insieme di episodi realmente accaduti, che chiamano in causa alcuni fondamentali meccanismi di “falsificazione” dell’ambiente, mettendo in luce gli imbrogli svelati, in certi casi volutamente, in altri un po’ meno, e tratteggiando il “dietro le quinte” di alcune macchinazioni editoriali davvero poco nette.
I cortometraggi sono divisi così:
  • episodio 1. Come provare che i critici non sanno leggere.
  • episodio 2. Come fabbricare il diario del più grande dittatore della storia.
  • episodio 3. Come creare uno scrittore trash.
  • episodio 4. Come scrivere un libro choc sull’immigrazione.
  • episodio 5. Come rendere famoso uno scrittore che non esiste.
  • episodio 6. Come creare un guru autore di best-seller.
  • episodio 7. Come creare un pittore auto-distruttivo.
  • episodio 8. Come editare un manoscritto che non esiste.
Invenzioni che hanno quasi sempre per protagonisti giovani e maledetti autori dall’infanzia complicata, a volte morti prematuramente, nei casi in cui ci si trovi davanti ad opere create di sana pianta e naturalmente postume, o meglio ancora, scritte da personaggi completamente diversi dalla maschera che si appiccica sullo scrittore. Il risultato, illustrato da semplici ed incisive figurine senza volto, è una critica feroce, che fa morir dal ridere.
Uno spirito ironico e dissacrante al limite del cinico, riassunto in una breve presentazione del progetto, liberamente tradotta, che vi riportiamo qui di seguito:

" Come diventare un perfetto truffatore letterario in 8 lezioni? Tra i diari di Hitler, un inedito di Rimbaud, un giovane scrittore transessuale davvero trash… Alcuni dei più grandi colpi editoriali degli ultimi decenni sono in realtà imbrogli, capaci di ingannare il pubblico e i critici. La serie smonta i meccanismi di queste storie vere, che si sono infine mostrati a tutti. Otto lezioni simpatiche e ritmate che invitano lo spettatore a tirare in prima persona i fili del falso."

la Musa dei Preraffaelliti...


La Confraternita dei Preraffaelliti è stata una corrente artistica della pittura vittoriana (XIX secolo) nata nel settembre del 1848, sviluppatasi ed esauritasi in Gran Bretagna. Ascrivibile alla corrente del simbolismo, può essere definita - insieme al raffinato simbolismo di Klimt ed alle forme del liberty - l'unica trasposizione pittorica del decadentismo.
Tra i suoi esponenti principali Dante Gabriel Rossetti, William Trost Richards, William Hunt, Ford Madox Brown, John Everett Millais, William Morris, Edward Burne-Jones ed il tardivo John William Waterhouse.

 ***

 Ma chi è la donna ritratta in due dei quadri più famosi dell'ottocento? Chi fu la Musa di questa corrente? Chi si cela dietro l'Ofelia di John Everett Millais e in Beata Beatrix di Dante Gabriel Rossetti? Cosa sappiamo di questa enigmatica figura femminile? Odoya, casa editrice che ha fatto della sperimentazione e del racconto il proprio punto di forza, grazie all'autrice Lucinda Hawksley ci svela la storia di Elizabeth Siddal, pittrice, poetessa di talento e modella per anni messa in ombra dalla sua rovinosa relazione con Rossetti, aspettò per nove anni che lui la sposasse ma arrivò al matrimonio devastata dal laudano e da una misteriosa malattia. Il fascino di una donna il cui volto rimarrà per sempre nella storia dell'arte.













' LIZZIE SIDAL. Il volto dei Preraffaelliti '
di Hawksley Lucinda


***

 Elizabeth Siddal (1829-1862), poetessa, pittrice e modella, si lasciò alle spalle la miseria degli slum di Southwark per diventare uno dei volti più celebri dell'Inghilterra vittoriana. Oggi, anche coloro che ignorano il suo nome ne riconoscono i delicati lineamenti nella fragile Ofelia di John Everett Millais e nella serafica Beata Beatrix di Dante Gabriel Rossetti, due dei quadri più celebri dell'Ottocento. La sua immagine tormentata dalla bellezza sospesa e malinconica rappresenta universalmente l'incarnazione del movimento preraffaellita, impersonandone perfettamente l'idea di femminilità. L'attrazione tra Lizzie e Rossetti diede inizio a nove anni di agonia sentimentale, durante i quali la donna aspettò disperatamente che il suo amante la sposasse, mentre Rossetti passava dall'adorazione possessiva al desiderio di nuove relazioni. Al momento del loro matrimonio Lizzie era minata dalla dipendenza da laudano e da una misteriosa malattia. Distrutta dalla gravidanza di una bambina nata morta e dai tradimenti del marito, la Siddal si tolse la vita poco prima di compiere 33 anni. La toccante ma vivace biografia di Lucinda Hawksley riesce finalmente a sottrarre questa indimenticabile figura di donna dall'ombra di Rossetti, portandola alla luce e all'attenzione che merita. Lizzie Siddal fu infatti anche una poetessa e artista talentuosa, descritta dallo scrittore e critico John Ruskin come un genio equiparabile a pittori come J.M.W. Turner e G.F. Watts. Prefazione di Barbara Tomasino.