venerdì 26 aprile 2013

L'ora della Lettura in Libreria con.. ♥ Mamma Francesca ♥



La Libreria è un posto un pò 'magico', l'ho sempre pensato... E quando Francesca, giovane Mamma solare, vivace (e soprattutto Vera Amante dei Libri! ) si è offerta come lettrice volontaria per bambini, ho avuto la conferma che gli incontri e le cose belle succedono nei momenti più inaspettati..

Quello che vogliamo proporre, Mamma Francesca ed io, è di ricreare qui in Libreria uno spazio per l'ascolto e la lettura per bambini dai 3 ai 6 anni:
Prenderanno vita  Favole e Fiabe dai personaggi divertenti, e musicali filastrocche che insegnano le piccole e grandi cose della vita, lette con passione ed entusiasmo da questa Mamma Sprint!



 Il primo appuntamento sarà GIOVEDI' 9 MAGGIO ALLE ore 17,15 
 ... entrata libera :-)

Vi aspettiamo!


LXVII PREMIO STREGA 2013 - I Finalisti ...

Nove uomini e tre donne si disputeranno il Premio Strega 2013. Il Comitato direttivo del Premio Strega, ha infatti selezionato i dodici libri che si disputeranno la sessantasettesima edizione.

In ordine alfabetico per cognome, i titoli sono i seguenti:


Lorenzo Amurri, 'Apnea', Fandango; 
Aldo Busi,' El especialista de Barcelona', Dalai editore; 
Gaetano Cappelli, 'Romanzo irresistibile della mia vita vera' Marsilio;
 Matteo Cellini, 'Cate, io',  Fazi; 
Paolo Cognetti, 'Sofia si veste sempre di nero', minimum fax; 
Paolo Di Paolo,' Mandami tanta vita', Feltrinelli; 
Alessandra Fiori,' Il cielo è dei potenti', e/o; 
Matteo Marchesini, 'Atti mancati', Voland; 
Alessandro Perissinotto,' Le colpe dei padri', Piemme;
 Romana Petri,' Figli dello stesso padre', Longanesi; 
Walter Siti,' Resistere non serve a niente', Rizzoli; 
Simona Sparaco,' Nessuno sa di noi', Giunti.

Recensioni in pillole...



.. C'è qualcuno là fuori che mi legge o siete tutti in gita grazie a questo bel 'ponte' lungo? ..Ovunque siate e qualsiasi cosa stiate facendo, ecco qui delle chicche selezionate per voi :

* Un uomo da marciapiede, James Leo Herlihy: nel 1969 ne hanno fatto un film, il film s’è avvalso di facce come quella di Dustin Hoffman e Jon Voight e ha vinto 3 oscar. Il romanzo ne ha giovato, è stato scoperto, è diventato un libro culto.  Sarete trasportati in una New York anni 60, tra gente di strada e gente di lusso, grazie a due uomini che portano avanti il mestiere più antico del mondo.

** Dancalia, Andrea Semplici: cos’è la Dancalia? Un sito intero le è dedicato. Andrea Semplici ha avuto la buona idea di andarsene là per un po’, di stare con la popolazione locale (cosa che non tutti riescono a fare, a quanto sembra), di esplorare questa terra che ha paesaggi ineguagliabili, e di raccontare tutto questo a quelli che, come me, c’è una buona probabilità che in Dancalia non c’andranno mai.

*** Casa di bambola, Henrik Ibsen: un classico. Un testo che nella letteratura teatrale è considerato un punto a cui guardare per forza. È la storia di Nora, che un bel giorno inizia a pensare che in quel ruolo di moglie che le hanno cucito addosso non è che ci si trovi granché bene. E cambia del tutto e in maniera poco consona ai tempi. Fino a un celebre finale.

**** Natura morta con custodia di sax, Geoff Dyer: infine un po’ di musica, di jazz per la precisione. Questo libro si compone di sette storie, ogni storia si concentra su un jazzista celebre, e in più affianca a queste piccole biografie trascinanti il racconto di una vicenda che vede come protagonista nientemeno che Duke Ellington. È anche una storia del jazz, volendo. È un libro prezioso sull’argomento, come ha riconosciuto un tipo poco facile come Keith Jarrett, pianista jazz di livello internazionale.

Party & Recesioni...

È andata così: tre giorni fa sono salita in auto, diretta in un piccolo paesino della zona. La radio non passava niente che mi andasse di ascoltare. La coda dell’occhio m’ha fatto intravedere una soluzione: Polli d’allevamento di Gaber sul sedile accanto, come fosse stato dimenticato lì da qualcuno (in realtà questo qualcuno ero io).
Inserito nell’autoradio, mi ha ricordato una canzone che non ascoltavo da un paio d’anni, nonostante, tra quelle di Gaber, sia una delle mie preferite: La festa.
Poi ho pensato che pochi giorni dopo sarebbe stato il 25 aprile, e pochi giorni dopo ancora il 1 maggio.
L’argomento dellrecensione di questa settimana è venuto da sé: parliamo della festa, qualunque cosa significhi. 




 Feste generali e particolari

A volte è tutta una festa. A volte, o meglio negli anni 20, e non ovunque ma a Parigi. “Se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, dopo, ovunque tu passi il resto della tua vita, essa ti accompagna perché Parigi è una festa mobile”, scrive Hemingway quando giovane non lo è più. Festa mobile è la memoria di quegli anni grandiosi in cui il vecchio Ernest era povero ma felice, sconosciuto, inizialmente affamato ma poco dopo carico di vizi e agi, in un’esistenza mai ferma, in un tripudio di movimento.

Altre volte non è tutta una festa, ma è una festa in particolare. Per esempio quella di chiusura di una casa editrice. Giovanni Robertini, giovane scrittore di casa nostra, ha preso quest’Ultimo party come pretesto per una galleria umana che gli stava sul groppo da un po’: quella delle professioni del panorama culturale in Italia. Dallo stagista all’intellettuale di sinistra al tamarro consapevole.

Festa unica e precisa è anche quella di Capodanno. Per Ximen Nao, creatura di Mo Yan, quello del 1950 è un Capodanno diverso dagli altri: “- È nato! Spalancai gli occhi e vidi il mio corpo coperto di un liquido appiccicoso, disteso dietro le chiappe di un’asina”. Ucciso, ora si è reincarnato. Da asino sarà toro e così via, fino a quando, cinquant’anni di storia cinese dopo, tornerà uomo. E siamo di nuovo a un Capodanno, quello del nuovo millennio.

***

Feste di Paese

Per chiudere, due feste di paese, o meglio di Paese. La prima cade il 4 luglio: è il Giorno dell’Indipendenza negli Stati Uniti. Focalizziamoci meglio: siamo a metà degli anni 90, in auto, ci sono un uomo e una donna, il primo è un senatore, l’altra una segretaria. C’è un incidente. È successo tutto veramente, e la grande Carol Oates ne ha fatto un romanzo che c’intrappola in quell’auto che affonda nell’Acqua nera dell’Indian River.

Infine, ciò che abbiamo festeggiato ieri, quella liberazione di 68 anni fa. Non so se tu c’eri, 68 anni fa, a liberare l’Italia, io no. C’era Pesce però, che l’ha raccontato in un diario, questo diario si chiama Quando cessarono gli spari, e va dal 23 aprile al 6 maggio del 1945. Siamo a Milano, e Pesce ci fa capire cos’abbia significato essere un partigiano in quei giorni (e non solo), come lo è stato lui.