venerdì 1 marzo 2013

Oscar, donne e anni '50 ...

In poche parole per introdurre la questione: è venerdì, è iniziato marzo, vediamo le novità che c’ha portato la fine di febbraio.





Argo, Antonio Mendez e Matt Baglio

Sappiamo tutti qual è stato l’evento che ha tenuto gli italiani incollati allo schermo (della tv o del computer) lo scorso weekend… la notte degli Oscar. Ecco, Argo è il libro da cui Ben Affleck ha tratto il film che ha vinto l’oscar come miglior film (scusate le 15 ripetizioni nel giro di due frasi). CIA, Iran, improbabili travestimenti e salvataggi rischiosi. Non ci s’annoia.


Vapore, Marco Lodoli

nel 2011 la sua Italia è stata scelta dagli ascoltatori del programma radiofonico Fahrenheit come “Libro dell’Anno”. Come fece già in quel libro, dove il punto di vista sui fatti era quello di una cameriera, in Vapore, appena pubblicato, l’autore s’immedesima in una donna. Una donna che parla dei due uomini della sua vita a uno sconosciuto.

Jambo Swing, Elisabetta Manfucci

non so se ne avete mai sentito parlare del Summer Jamboree. È la celebrazione degli anni 50, con macchine d’epoca, mercatini vintage, pettinature a banana, rock’n’roll, e così via. Questo romanzo è ambientato proprio lì, nel bel mezzo del Summer Jamboree. Dategli un’occhiata se avete un debole per gli anni 50. O se ce l’avete per l’intimo femminile.

ZzzZzZZ... Il Grande Libro dei Pisolini.. ZZzZzZ..




IL GRANDE LIBRO DEI PISOLINI
di Zoboli e Mulazzani

***

Allora. A tutti noi è capitato, in tarda o tenerissima età, di fare la lotta con il buio, di sentire scricchiolii strani nella stanza, o semplicemente, di aver voglia di giocare a luce accesa, con amici e genitori, invece di cercare di dormire.

Eppure dormire non è cosi male e la nanna può essere davvero un bel momento, al calduccio e in luoghi morbidi, dovunque voi siate. Che abbiate squame sulla schiena, o siate ricoperti di peletti ovunque, o al contrario stiate un po’ scomodi, con quelle piccole cornette in testa. Per capire che tutti amano fare la nanna, con l’opportuno equipaggiamento che li faccia sentire comodi, non resta che sfogliare un volumetto adorabile, edito da Topipittori, che si intitola guarda un po’ Il grande libro dei pisolini.

E nonostante a voi non piacerebbe certo così tanto accucciarvi ai piedi di un albero, per riuscire nell’impresa di fare la ninna, fra le pagine scopriremo quanto è bello, come ci mostra la copertina, per una volpe dormire sotto una trapunta di stelle, nella placida notte.
O che il coccodrillo copre le squamette della schiena con un bel plaid patch work, fatto di tanti pezzi colorati di stoffa disegnata nei modi più vari…Un applauso allora, con l’invito di godervi la lettura, alla bravura delle due autrici, Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani, che creano un bel vademecum a prova di insonnia per mamme ansione e baby sitter pigre, come suggeriscono loro con tanta simpatia..



  " Dormono bene questi bambini.
Dormono gli orsi sotto il piumone,
spegne la luce anche il leone.
Dorme il delfino, pisola il tonno
Gallo e gallina cadon dal sonno.

La capra bacia i sette capretti,
sogna il mio cane polpette e spaghetti."



Presentazione del 'Sillabario veneto', con l'autore Paolo Malaguti



Paolo Malaguti durante la presentazione + reading del suo ultimo libro

il " SILLABARIO VENETO"
Viaggio sentimentale tra le parole venete 

- giovedi 28 febbraio 2013
Piccola Libreria Andersen -

... un grande 'GRAZIE'  
all'autore, a tutti i partecipanti e agli amici dell'Associazione Culturale ' La Fucina Letteraria' per la collaborazione e il simpatico supporto!




Una trentina di parole venete che hanno affascinato l'autore per la storia che hanno e che hanno avuto per lui, da Amia a Zagheto. Egli presenta la tesi di fondo che la lingua veneta è moribonda, e che vive, o potrebbe ormai vivere, solo nel ricordo e nel recupero familiare. Pertanto la scelta è stata a metà tra la riflessione linguistica e quella personale, un recupero della memoria, ma sempre e comunque inadeguato, perchè il veneto come lingua non ci appartiene più. Uno sguardo disincantato e ironico su una lingua che, purtroppo, giorno dopo giorno va scomparendo.