martedì 1 luglio 2014

Cronache dall' orto.


L’altra mattina, alzatami di buon’ora e subito a sistemare un pò il mio mini/mono/micro appartamento, col caldo e la finestra aperta, ho sentito chiare delle voci. Quelle dei vicini che lavoravano l’orto. Marito e moglie. La voce di lui, più presente, è diventata una sorta di TG live. In 5 minuti gli ambiti giornalistici li abbiamo toccati un po’ tutti.
Siamo partiti con la cronaca nera più recente: certi omicidi familiari, con commenti d’incredulità spontanea (“Ma cossa ghe sarà passà per la testa??!!”). Abbiamo proseguito con la politica, e ce n’è stato per tutti. Siamo passati per lo sport, trattando i Mondiali in corso (“Balotelli in primis poi critiche a Buffon e alla moglie per non so quale motivo; infine, riassuntivo: “Sta gente prende massa schei”).
Abbiamo terminato con un po’ di cronaca rosa locale, familiare (disquisendo prima sul ragazzo nuovo della vicina di casa: “Ma di chi è parente?”.. E poi pettegolezzi a tutto spiano su gente che ancora, per fortuna, non conosco..

 Oggi facciamo un TG anche noi.



C’è pure la bianca
Seguiamo la scaletta del vicino, partiamo con la cronaca. Quella nera. Quando Emmanuele Carrère seppe che Jean-Claude Roman aveva ucciso moglie, figli e genitori, e che aveva mentito a tutti negli ultimi 18 anni decise di incontrarlo. Fu una conoscenza che lo turbò e cambiò, lo portò a occuparsi per sette anni della stesura di L’Avversario , che non seppe bene come impostare fino a quando scelse di non mettersi fuori dai fatti: “ho scritto il libro alla prima persona. Penso che questa scelta mi abbia salvato la vita, non esagero”.

La cronaca nera sta anche in Mani buone per impastare,  firmata Slawka G. Scarso. Cronaca nera di fatto o cronaca nera potenziale, perché ciò che intesse i racconti che si succedono è una sensazione di tensione, di tragedia che potrebbe scoppiare, basterebbe giusto un movimento in più del capo, un’altra parola detta dal vicino o convivente. E poi c’è la rubrica dell’Amministratore del Cuore, della rivista Visto e Rivisto, che dispensa consigli, diciamo, pratici.


Luca Rastello s’è occupato di cronaca, anche giudiziaria, in passato con inchieste e reportage. Da poco ha pubblicato un romanzo, che si chiama I buoni, e tratta brutalmente certe ombre del sociale. Certe ombre di certo sociale, quello che ha trame taciute ma chiare col potere sporco, e ha un’etica interna di soprusi e ricatti. I buoni del romanzo sono quelli della comunità In punta di piedi, nella quale Rastello opera uno scoperchiamento progressivo fino a un ribaltamento radicale.

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Sport e cultura
Ora, sport. E attualità. Perché Futebol ci racconta in particolare il calcio brasiliano. Ma non è un resoconto delle imprese del Brasile o un ritratto collettivo dei calciatori più forti, no, è il racconto di aspetti del calcio che mai si vedono. Perlomeno da qua. Alex Bellos, che nella vita ha studiato matematica e di matematica ha scritto con successo, ha scritto anche questo libro calcistico, che gli è valso vari premi, tra cui il British Book Awards, come libro sportivo dell’anno. È un’alternanza di tinte fosche e divertimento, e di personaggi disparati.

Infine, inserto culturale. Musicale, precisamente. Ho scelto questo campo perché sta per arrivare la bella biografia di Coltrane, Al posto della libertà, scritta da Vittorio Giacopini. È una biografia ma non solo, perché attraverso la figura di Coltrane si sviluppa un libro che è più in generale su chi ha sete di sperimentare continuamente, e usa l’arte che pratica come il mezzo principale per sviluppare in senso migliore la propria persona.


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