mercoledì 10 aprile 2013

Di piedi, di passeggiate.. E di Recensioni.


Luca l’ho conosciuto grazie al lavoro che faccio e a queste recensioni. Fa il musicista, è il suo mestiere, e per questo ora è a Roma, ma spesso a Londra, e a breve a Barcellona. Pochi giorni fa si parlava con Luca proprio di questo: dello spostarsi. E lui mi ha raccontato che alcuni suoi amici dipendenti pubblici in Paesi anglosassoni si sono da poco girati quasi il mondo intero approfittando dell’anno sabbatico in quei Paesi previsto.

E dunque, per la recensione del mercoledì, ho pensato al tema del passeggio, delle  passeggiate e del 'muovere i piedi' , in genere..



 
Passeggiate pericolose

Ci sono persone che hanno l’abitudine della passeggiata mattutina. C’è un libro in cui questa è solo l’inizio di un aggrovigliamento di fatti e personaggi che sembrano ciò che in realtà non sono. Non solo: quest’aggrovigliamento diventa poi il pretesto per arrivare a discorrere anche di quella cosa che chiamiamo vita e che equivale al tempo che passa e di equilibri politici realmente esistiti. Sta tutto qua: L’uomo inquieto di Henning Mankell.
C’è un libro in cui la passeggiata innesca un meccanismo che si rivelerà perverso fino a conseguenze estreme. Protagonisti: un uomo e una donna che non si conoscono inizialmente, ma pian piano si confessano vicendevolmente. Fino a che uno dei due non ne rimarrà irrimediabilmente segnato. Queste passeggiate mentalmente pericolose stanno in di Thomas Bernhard.
Christine Jordis i piedi li ha mossi in terra buddhista. Siccome la Birmania è uno di quei luoghi in cui tradizione e cultura di secoli si son mantenute, e siccome questa tradizione e questa cultura sono diverse, lontane e quasi inimmaginabili per una donna occidentale come lei, e perciò stimolanti, la Jordis ha pensato bene di addentrarsi in quella terra camminando, e di raccontarci cos’ha incrociato lungo la strada.


In Italia

Paolo Rumiz s’è detto: “Io quella parte d’Italia lì mica la conosco. La conoscono in pochi. Ci abitano in meno”. Allora s’è messo in cammino su quella parte d’Italia lì, che sarebbe la spina dorsale dello stivale: Alpi e Appennini, paesaggi stranieri nella terra stessa in cui si trovano. La leggenda dei monti naviganti parla di questo viaggio e della gente incontrata di cui Rumiz mai aveva sospettato l’esistenza.
Infine andiamo al sodo, passiamo alla pratica. Se volessi ad esempio capire quali sono i posti mai visti che si potrebbero vedere camminando, magari in compagnia, per tre giorni, per dieci o ventuno, a chi ti potresti rivolgere? Alla guida del Social trekking di Alessandro Vergari, che di proposte te ne dà ben trentasei.