sabato 29 dicembre 2012

Pietre miliari & cavoli a merenda...


Ultimo sabato del 2012: è tempo di tirar le somme sugli ultimi nuovi arrivi...




Cominciamo con due Mammut, uno biografico l’altro romanzesco. Il primo risponde al nome di Vasari il secondo a quello di Verne. Vasari fu architetto e pittore, ma non pensò solo alla propria, di arte, pensò anche a quelle dei colleghi, e scrisse Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti, che è una “pietra miliare della storiografia artistica”, e non lo dico io, lo dice Wikipedia, e lo diceva anche il mio professore di Storia dell'Arte al liceo..
Veniamo a Verne: in questo Mammut, intitolato I grandi romanzi, troverete tutte le opere d’avventura sue più note. E si sa che Jules Verne, della letteratura d’avventura, è un maestro indiscusso.
  
Cavoli e muffins: si avvicina il Capodanno, ovvero si avvicinano due chili in più per tutti (o quasi). Questo libro di cucina propone invece ricette leggere, all’insegna di un “genere” alimentare di cui vi capiterà di aver sentito parlare: il macrobiotico che ,però, le autrici rileggono in chiave personale. Semplicemente, per dar più gusto.

Tobermory e altre storie, Saki (H. H. Munro): Hector Hugo Munro, altrimenti detto Saki, non è molto conosciuto, a differenza di altri autori del genere, cioè quello della short story, di cui fu invece abile artigiano, arguto, dinamico e satirico. In questa raccolta c’è la dimostrazione.

Le mura della malapaga: questa è l’opera d’esordio di Enzo Chiarini, nato a Genova, e lì vissuto. E siamo a Genova anche nel romanzo, è la fine del ‘900. Siamo nel centro storico precisamente, dove si muovono figure umane emarginate o subdole: prostitute, boss mafiosi, assassini, criminali vari, poverissimi. E un ragazzino, chiamato Vittò, che tra i vicoli intraprende la strada della malavita.


..detto questo... Buona Lettura, Buona Fine Anno & Buon Inizio!

mercoledì 26 dicembre 2012

Nuovo ciclo di incontri... seminario 'UOMINI & DONNE'

..Cari Lettori, Amici e Simpatizzanti, spero abbiate passato un buon Natale.. Tra pochissimo questo 2012 volgerà al termine e festeggeremo i primi 4 mesi di vita di Piccola Libreria Andersen. Cosa si può desiderare di meglio? Per festeggiare il nuovo Anno, vi presento un piccolo anticipo del programma degli incontri del 2013. Dopo l'incontro con l'autrice Sabrina Dal Molin il giorno 6 Gennaio (ahimè, le iscrizioni sono già chiuse!) inizieranno gli Incontri del Mercoledì . Le prime due serate saranno presentate da Elena Pozzan, e avranno come tema

               'UOMINI & DONNE: questi sconosciuti'



MERCOLEDI' 13 FEBBRAIO:
 
UOMINI & DONNE: Siamo diversi! Che ce ne siamo accorti o meno, uomini e donne sono diversi, non solo anatomicamente, ma soprattutto psicologicamente e biochimicamente. E' lampante, eppure , dimentichiamo di provenire da mondi diversi e lontani. Uomini e donne hanno modi diversi di comunicare, di pensare, sentire, percepire, reagire,comportarsi, amarsi. La serata si prefigge di porre chiarezza su chi siamo, come si organizzano gli ingranaggi intimi del nostro essere Uomo e Donna, come accettarci per come siamo e approfittare delle nostre innegabili qualità che nascono proprio dalla diversità, spostando lo sguardo dalla nostra sterile insoddisfazione verso nuove possibilità di comprensione e comunicazione reciproca.

MERCOLEDI' 06 MARZO:

IL CERVELLO DELLE DONNE: come gli ormoni influenzano il cervello della donna. Il cervello di una donna non è uguale a quello dell'uomo: ha dimensioni diverse e diversa disposizione delle cellule cerebrali ed è fortemente influenzato dagli ormoni. Gli ormoni condizionano a tal punto il cervello femminile da spingerlo a percepire in maniera diversa la realtà e la vita stessa, dando forma ai suoi valori e ai suoi desideri e determinando le sue priorità.  La serata vuole condurci verso la conoscenza di come il cervello femminile sia un meccanismo estremamente complesso e variabile che determina le caratteristiche intrinseche di ogni donna.
 


Elena Pozzan operatrice del benessere, da oltre 15 si occupa di filosofia del benessere e massaggio. Ricercatrice e Life Coach in continua evoluzione ed espansione pone l'attenzione su tematiche evolutive e comunicative che possano migliorare la vita di ognuno di noi!

venerdì 21 dicembre 2012

Ultima recensione prima di Natale**


Sesso, Droga & ... CICCIA!

Cari sopravvissuti alla Fine del Mondo:
anche in questo penultimo venerdì del 2012, ultimo venerdì prima di Natale, terzo venerdì del mese, cinquantaduesimo venerdì dell’anno (se ho azzeccato i conti), vi consiglio qualche libro 'particolare' da leggere durante le *Feste Natalissie*:

- Narcopolis, Jeet Thayil: questo è un autore indiano, e dell’India qui ci parla, di esperienze vissute in prima persona, che chiamano in causa oppio, eroina, artisti che d’oppio e eroina fanno uso, e i peggiori bordelli di Bombay. Thayil non si può dire che non conosca bene ciò che racconta: vi ha vissuto due anni interi immerso, e ha tentato per ben 31 volte di disintossicarsi.
Finché ci è riuscito, ma a New York.


- Ammazzaciccia, Laura Rangoni: questo è un libro che punta a un’alimentazione senza eccessi, il che, con il Natale alle porte, è da escludersi venga messo in atto. Ma l’ebook potrebbe tornare utile il 7 gennaio, quando tanti si riprometteranno, come ogni anno, di perdere il più velocemente possibile quella massa di ciccia (per usare l’esplicito termine del titolo ) in più che è comparsa silenziosa.

- Mariti alla brace, Betty Mindlin: a differenza del precedente, e per fortuna, non è un libro di cucina. È uno studio, un’indagine, un approfondimento, chiamiamolo come vogliamo, su chi vive nel bel mezzo della Foresta Amazzonica. Gente che non abbiamo modo di incontrare proprio tutti i giorni, insomma, e che è molto diversa da noi per quanto riguarda i rapporti tra uomo e donna, e il sesso.

- Ri-vedersi, Fabio Piccini: Piccini è un medico, uno psicologo. Partiamo dal fatto che lo specchio l’hanno inventato solo a fine ‘700, e che questo ha cambiato tutto. Pensiamoci un attimo: cominciare a vedere, nitidamente, la propria immagine, non è cosa da nulla, non può non avere conseguenze irriversibili sul modo di concepirsi e considerarsi. Ecco, questo libro parla di questo.

mercoledì 19 dicembre 2012

Un regalo di Natale in anticipo.. :-)

Intervista a Piccola Libreria Andersen su BASSANONET.IT

                                                                                       **Grazie**




venerdì 14 dicembre 2012

... Nuovo Concorso!!♥La Lettera d'Amore♥


Piccola Libreria Andersen premia la Lettera d'Amore più bella...





 Questo nuovo Concorso non ha la pretesa di essere un "concorso letterario" vero e proprio, ma solo una prova tra chi ha voglia di confrontarsi con simpatia e affetto sulla scrittura di una lettera d'amore, il premio sarà una copia del libro 'POESIE D'AMORE' di Rabindranath Tagore e per tutti i partecipanti ci sarà la soddisfazione di essere visti e letti sulla nostra fan Page e Blog ( e di aver scritto una bella lettera con amore e intelligenza) ♥...
A maggior ragione ringrazio ancora tutti voi della partecipazione e non è detto che in futuro da una piccola cosa non nasca qualcosa di più.. anche per merito vostro! ... Il Concorso è aperto fino al 14 Febbraio 2013!! ♥ Grazie a Tutti :-) Buon concorso ....

Inviate le vostre lettere via: messaggio privato alla Fan Page di Piccola Libreria Andersen oppure alla mail piccolalibreriaandersen@yahoo.it ... Grazie! :)

Coffee & Tv....


Non c'entrano i BLUR!
...
È stata una settimana difficile questa. Niente di preoccupante, solo che alcuni dei miei elettrodomestici hanno deciso di porre fine alla loro carriera. Una caffettiera elettrica, che non ho MAI usato, e che volevo utilizzare come regalo di Natale- riciclato :-P
Qualche giorno dopo è stata la televisione a spegnersi e a non riaccendersi più. O meglio, a non farmi più vedere le immagini ma solo a farmi sentire l’audio. Le ho dato l’estremo saluto..
Da questi piccoli drammi in casa Bordignon prende l’avvio la recensione di oggi che parlerà di due cose distanti tra loro, sulle quali, appunto, qualcuno ci aveva già fatto una canzone: caffè e televisione. Metti su la caffettiera, abbassa il volume della tv, cominciamo!

Il primo caffè che vi voglio offrire è un caffè sospeso. Non è un caffè che levita dal suolo come per magia, ma è un libro di Luciano De Crescenzo, lo scrittore napoletano famoso per i suoi ragionamenti, i suoi discorsi che mischiano saggezza popolare, filosofia greca e aneddoti personali. È un po’ come incontrare Socrate al bar e ascoltarlo raccontare storie e fare discorsi mentre intanto mette lo zucchero nella tazzina. In questo libro De Crescenzo dà il meglio di se, un libro da leggere con calma e rilassatezza, aspettando che lo zucchero si sciolga. Se vuoi puoi aggiungerci pure una sfogliatella, per rendere il quadro completo.
Il secondo caffè invece è meglio non offrirlo, visto che si tratta del Caffè di Sindona. Qualora   non lo si conoscesse, Michele Sindona è stato un uomo potentissimo tra gli anni Sessanta e Settanta, invischiato in traffici non proprio pulitissimi con lo IOR, i servizi segreti e altri misteri d’Italia ancora non svelati. Qui si ricostruisce tutta la sua storia, fino al caffè al cianuro con cui fu ucciso in carcere nonostante si trovasse in una zona isolata dagli altri detenuti. Non ho mai creduto molto alla linea della difesa: dissero che loro il cianuro lo usavano come dolcificante.
Per evitare di non farvi dormire stanotte, facciamo l’ultima pausa caffè, o meglio La lunga oscura pausa caffè dell’anima. È un libro strano da definire, potrebbe essere un giallo soprannaturale di fantascienza scritto da Douglas Adams, lo stesso autore della Guida galattica per autostoppisti. Ci si trovano dentro divinità nordiche, un detective olistico e un frigorifero molto, molto sporco. Cosa c’entra col caffè? Niente, ma curiosamente il titolo originale era La lunga e oscura ora del dell’anima. Per farvi capire come il caffè sia un elemento imprescindibile per la  cultura italiana e quanto io abbia sofferto per la dipartita della mia caffettiera MAI usata.


giovedì 13 dicembre 2012

Il Calendario dei Bibliotecari-Una iniziativa creativa :-)



Il Primo Amore non si scorda mai... Per questo oggi parlerò delle Biblioteche :-) e in particolare di...
 ... un' originale iniziativa, nata al fine di sostenere la Massachusetts Library Association (*Associazione Biblioteche del Massachusetts*). L'idea l'hanno avuta i componenti del gruppo 'promozione dei servizi ai giovani' di un piccolo paesello americano. Menti creative hanno prodotto un - ricco- calendario di fotografie che ritrae i tatuaggi dei bibliotecari. Ben '16 modelli' si sono prestati e divertiti a posare nelle sale delle biblioteche d'America, con un nobile scopo:  la vendita del libro servirà per raccogliere fondi per le casse dell'Associazione e per sensibilizzare gli utenti e avvicinarli al più importante ente di cultura pubblica gratuita.

La 'Massachusetts Library Association' (MLA) è un organismo il cui scopo è quello di proteggere /promuovere la comunità bibliotecaria dello Stato e difendere la libertà intellettuale di ogni singolo individuo. Questo è quanto garantisce un team di sostegno per i bibliotecari , che  affronta le questioni legislative legate a questo delicato lavoro e nel contempo li supporta e aiuta nella crescita professionale. Che dire? ... Complimenti Ragazzi!
 

mercoledì 12 dicembre 2012

Questo non è un 'post'. E' una lettera.



Il tema del post di oggi viene da due aneddoti capitatimi nel weekend. Il primo: non so se a voi è successo recentemente, ma io, dopo credo 7 anni, ho ripreso in mano una penna e ho scritto una lettera “alla vecchia maniera”. Su un foglio di carta, strappato dalla metà di un quaderno. Il secondo episodio ha per protagonisti un padre e i suoi due bambini, con in mano, ciascuno, una busta da lettere, tutti e tre accanto a una cassetta della posta. C’era indecisione, nei fanciulli. Non sapevano in quale delle due fessure imbucare le missive.
 

Il padre: “Scusate ma… dove abita Babbo Natale? ..A Travettore di Rosà?”.
I figli: “Nooo”.
“E allora ‘per tutte le altre destinazioni’!”.


L’ho fatto anch’io, a quell’età, imbucare concretamente la lettera per Babbo Natale. La vicinanza dei due episodi, successi a distanza di circa 22 ore, mi ha fatto propendere per questa scelta: oggi vi parlo di quel cimelio chiamato “lettera”.

 
Scritti a mano*
Se è cimelio che l’ho chiamata, cade a pennello un libro che abbiamo voluto tra i consigli di dicembre: L’estinzione dei tecnosauri. Le lettere e le cassette postali, così come i fax, s’annoverano tra quegli strumenti che stanno sull’orlo del dirupo del disuso. Ce ne sono altri che il salto l’hanno già fatto. Pensate alle videocassette. E altri ancora che son stati buttati di sotto prima ancora di vedere la luce del commercio, oggetti di cui ignoriamo la passata esistenza, a cui qualcuno ha deciso di mettere fine preferendo altri progetti.
Ci sono lettere che hanno del merito e diventano libri. È successo col De Profundis di Oscar Wilde, una lettera all’amante che fu per lui gioia e dolore e causa di incarcerazione. Proprio dal carcere gli scrive, ripercorrendo l’intera loro storia, confidando e considerando cose fino a quel momento taciute. Se Wilde è ricordato oggi soprattutto per i suoi aforismi e le sue commedie argute, qui si troverà un altro Wilde, quello accorato che parla di sé senza l’artificio dell’arte. In quest’edizione ci sono entrambi.
Terzo modo possibile di guardare a una lettera: come personaggio di un romanzo. L’idea ce l’ha avuta Agatha Christie, che ha pensato bene di usare le lettere come strumento di morte in Il terrore viene per posta. Non si tratta di lettere particolarmente affilate, non portano la fine in quel senso, ma attraverso il loro contenuto. Sono lettere anonime, che non lasciano altra scelta al destinatario, che appena lette, le posa, e fa quel che solo può fare: suicidarsi.

Metodi d’altri tempi
*
Ora giochiamo coi tempi. Passato, presente e futuro. Tra i primi due si muove Franca Valeri in Le donne. Questo libro fu pubblicato cinquanta anni fa. Oggi viene riproposto, con parti nuove, che hanno come conseguenza di ritrarre una traversata tra le età: come e dove scrivevano le donne negli anni 60, come e dove scrivono oggi. Dalle lettere, agli sms, alle email. Cambia il supporto e cambia il contenuto. Si ha un affresco comico, visto il mestiere dell’autrice, di ritratti femminili già andati, ancora presenti o in via di formazione.
Infine, il futuro. Un futuro immaginato, e d’altronde non potrebbe non esser tale. Andrea Tarabbia se lo figura così: due Stati, una guerra e un metodo particolare di comunicare: messaggi criptati tracciati su missili. Chi pensa a scriverli , nello Stato di H., sono le bambine rimaste orfane, a cui s’insegna a farlo con una calligrafia perfetta, una calligrafia che sia arte della guerra. Finché un giorno, dall’altro Stato, arriva un missile con un messaggio che non si riesce a decifrare.

domenica 9 dicembre 2012

Filastrocca di Natale ***



** Un dono di Natale **

Mille luci colorate nelle case e per la via
nella sacra notte santa scaldan il cuore di Maria
 Maria corre verso casa con un sacco assai prezioso
che ha raccolto lungo il fiume trovandolo curioso

Mentre a casa se ne andava vide un sacco e si muoveva
non poteva esser magia ma qualcosa dentro c'era
Con coraggio senza indugio con la mano aprì la sacca
ed il cuore un salto fece così dalla mamma scappa

Bussa forte alla sua porta e la mamma apre di corsa
la sua bimba stringe al petto un sacco assai sospetto
No ti prego non un altro gli animali li amo tanto
ma più posto non abbiamo dopo cani, gatti, pesci,
da te mi aspetto anche un gabbiano

Ma di gabbiano non si tratta questa volta non è un gattino
la piccina apre la sacca e li dentro c'è un bambino 
 
Bambinello appena nato nella notte del creato
ti ha salvato una bambina con il cuore da regina
Maria dice alla sua mamma non sapevo questa cosa
basta chiederlo alla stella e un desiderio lei ti posa

Anche la mamma non sapeva che Maria nel bigliettino
a Babbo Natale aveva scritto che voleva un fratellino
Così adesso quel bambino nella santa notte salvato
il fratellino di Maria con sua gioia è diventato

Sabrina Zanella





Sabrina Zanella è nata a Bassano del Grappa il 10 aprile del 1972. Da sempre amante del genere fantasy, ha cominciato a scrivere racconti per bambini già da piccola, affinando la sua arte scrittoria negli anni 2000, quando inventava fiabe per suo figlio. Ha scritto diversi racconti, tra cui “La foglia infelice” (che troviamo nel libro
"Le fiabe dei sogni", Midgard Editrice 2012, p. 58)  che ha vinto un premio al concorso di scrittura creativa di Bassano del Grappa.







sabato 8 dicembre 2012

8 Dicembre.. Letture consigliate al calduccio


  
Il post di questo questo freddo-freddo sabato 8  dicembre è pieno di titoli di autori che si son fatti riconoscere. Vediamoli subito:
 

 come disse il saggio: “Sciascia non si discute”. E allora non posso non segnalare oggi che in settimana sono arrivati due suoi nuovi titoli: La scomparsa di Majorana e Il mare colore del vino.

Mo Yan: Premio Nobel per la Letteratura 2012 . Einaudi Editore e la sua  carrellata di nuove copertine: Sorgo Rosso, Le sei reincarnazioni di Ximen Nao, L’uomo che allevava i gatti, Grande seno, fianchi larghi, Il supplizio del legno di sandalo. Direi che la scelta non manca.


 Questo l’aspettavo: Pastorale americana di Philip Roth. Al centro un uomo che vede incrinarsi tutto, e quando dico “tutto” intendo proprio tutto. Dalla figlia, che prende strade ben diverse da quelle lungo le quali ha cercato di crescerla, alla moglie, alle convinzioni di decenni.

Ci sono nuovi arrivi anche per quanto riguarda un autore noto per un noto adulterio (non messo in atto da lui stesso, ma da un un suo personaggio), un autore del quale m’abbuffai all’età di 17 anni, comprando qualsiasi suo libro mi comparisse davanti: D.H. Lawrence. Due titoli sono comparsi in libreria pochi giorni fa: Mattinate in Messico e L’uomo che amava le isole.

venerdì 7 dicembre 2012

Sebastiano Zanolli- 6 Dicembre 2012 serata in Libreria




"Acquisire o migliorare le vostre capacità è sempre possibile osservando, ascoltando, ma soprattutto consultando i libri. LEGGERE è una delle grandi scorciatoie per il successo in qualsiasi campo. Tenete qualche libro a portata di mano... Comunque sia, usate il metodo che volete, ma fate brillare i vostri talenti ed acquisitene di nuovi. Anche piccoli, ma continuamente."

tratto da "La grande differenza"
di Sebastiano Zanolli

Grazie 

 

 Ringrazio tutti i partecipanti alla serata: siete stati il Top del Top!
                      Paola


mercoledì 5 dicembre 2012

Vita vissuta e Recensioni...


Ve lo confido subito: parlerò di qualcosa di cui non sono proprio profana. Ne parlerò perché negli ultimi giorni mi sono capitati sotto agli occhi due esempi di questo qualcosa, che è poi un’arte. Il primo esempio si chiama Krzysztof Iwin: Facebook  porta il vantaggio d’incappare in personaggi che altrimenti, probabilmente e purtroppo, non avresti mai conosciuto. Iwin è uno di questi. I suoi dipinti mi hanno fatto fermare per qualche mezzora a osservare. Poi c’è il secondo esempio: Leonid Afremov. Pure in questo caso il mezzo della conoscenza è stato Facebook: un mio amico rifletteva su come, per lui, i suoi quadri fossero del tutto privi di sostanza, si limitassero semplicemente a una tecnica ripetuta, e non comunicassero nulla.
Mi sono detta allora: perché non dedicare il primo post di dicembre ai pittori e a quel buon pezzo della mia vita speso tra il Liceo d'Arte e l' Accademia di Belle Arti?
Ed eccoci qua. 


 
Veri fuoriclasse
 Comincio con Ricordi via Roma, il che equivale a dire comincio con Amedeo Modigliani. Le sue donne dal viso affusolato le avrete viste di certo. Modigliani fu pittore e uomo tormentato, nel corpo e “nello spirito”, come si dice, da giovane e da adulto. Sprofondò senza remore nell’alcool, portando a scelte estreme anche chi gli viveva accanto. L’autrice, una storica dell’arte, ce lo racconta questo pittore tribolante, cercando di ripulirlo dalle tante leggende che gli crebbero intorno.
Usciamo dall’Italia e andiamo in Olanda, allontaniamoci dalla contemporaneità e finiamo nel ‘600. Il nome Max Kozloff nel nostro Paese dice poco, a chi non è addetto ai lavori, in realtà è uno dei più importanti critici dell’arte del mondo. Se vi dice poco anche il nome Vermeer, vi dirà di certo molto Ragazza con l’orecchino di perla. Kozloff, in La luce di Vermeer, parla del pittore chiedendosi: perché quelle figure umane che lui ha dipinto sono diventate icone? Cioè, perché hanno resistito al tempo e, a qualsiasi cultura si appartenga, smuovono una nostra parte interiore, nel momento in cui le guardiamo?


Ora spostiamoci proprio oltre Oceano, torniamo ai tempi nostri, e parliamo di Keith Haring. C’è una parola da introdurre: graffitismo, perché è soprattutto per questa pratica che è conosciuto: dalle metropolitane di New York, al Muro di Berlino, alla chiesa di Sant’Antonio Abate a Pisa. Giovane travagliato anche lui, si ammalò di Aids, e ci lasciò a soli 31 anni. Ma il suo stile unico fece in tempo a imprimersi solidamente. Il mese scorso, in libreria, sono arrivati i suoi Diari.



Ora fingiamo
Infine, un po’ di finzione. Letterariamente parlando. Prendiamo ¡Viva la Vida! di Pino Cacucci. È un’opera di finzione, sì, ma si presenta come testimonianza autobiografica diretta di una delle più note pittrici del secolo scorso: Frida Kahlo. Cacucci ha vissuto seriamente il Messico, e ha avuto modo di conoscere il culto che là ne hanno fatto. In questo monologo pronunciato agli estremi della vita, costruisce una Kahlo che ricorda tutto ciò che più l’ha forgiata e l’ha fatta diventare la pittrice che è stata: l’incidente a 18 anni e il conseguente rapporto violento col proprio corpo, la politica, l’amore sofferto per Diego Rivera, col quale si sposò, poi divorziò, poi si risposò.



Ultimo, un romanzo vero e proprio. Si chiama Nel museo di Reims, l’ha scritto Daniele Del Giudice. Al centro un uomo che sta perdendo ciò che la pittura chiama in causa in primis: la vista. Nel tempo rimastogli per vedere, vorrebbe fissare in mente i più grandi capolavori pittorici di tutti i tempi. È per questo che va al museo di Reims, è per questo che chiede a una donna di descrivergli i quadri. Aggiungiamo un’ossessione, che ha il nome di un dipinto: La morte di Marat di Jacques-Louis David.



giovedì 29 novembre 2012

I Consigli di fine Novembre...




Chiudiamo in bellezza Novembre con gli ultimi consigli. Proprio in dirittura d’arrivo, alle 19.28 ,e infatti per non perdere tempo ve ne parlo subito:

'Milioni di milioni'  di Marco Malvaldi: Siete mai stati a Montesodi Marittimo? Bene, se vi capita di andarci, non portate in costume, perché si trova in montagna. E se vi capita di andarci, state certi che molti tra quelli che incontrerete avranno il doppio cognome. E che vi trovate nel “paese più forte d’Europa”. In questo paese però, avviene un delitto e a risolverlo non sarà il solito ispettore o commissario, bensì un genetista, che tra l’altro è anche l’unico sospettato. Se vi ho confuso abbastanza e volete sapere come va a finire, ecco, è il libro adatto a voi. Un giallo all’inglese ambientato in Toscana, in pratica.

'Operazione Penelope' di Raffaele Cantone: Chi meglio di un magistrato può mettere in fila avvenimenti, collusioni, arresti e sospetti per spiegare bene in che modo la camorra sia all’interno di tutto il sistema e agisca in mezzo a noi? Raffaele Cantone lotta da anni contro la mafia, e in questo libro spiega perché la lotta potrebbe non finire mai, proprio come l’infinita tela di Penelope. Sembra pessimista, invece non lo è.

'Da dove viene la crisi' di Èric Toussaint: Giusto per risollevare un attimo il morale, un economista ci spiega per filo e per segno come mai siamo finiti in mezzo a questa crisi generalizzata. Magari non vi farà stare meglio, lo ammetto, però potrete sfoggiare la vostra abilità di economisti anche se avete difficoltà pure col bancomat.

'Il GGG' di Roald Dahl: E infine, per concludere, un romanzo per ragazzi che ho Ri- letto  avidamente quando di anni ne avevo già 24. Roald Dahl lo sappiamo chi è, dalla Fabbrica di cioccolato in poi, quindi se avete figli oppure vi sentite un po’ bambini non c’è neanche bisogno che vi stia a spiegare la storia. Fidatevi! 

Novembre è finito, e galoppiamo verso Natale...

Cosa regalare alla Mamma per Natale...




Un giro in libreria ci sta sempre bene, io però ne approfitterei per anticipare gli affollamenti prenatalizi, e giocarsi le incursioni tra gli scaffali in questo periodo, in modo da valutare con calma sui libri da donare; che scegliere un titolo pensando a una persona è davvero cosa ardita e sicuramente già da sè vale come gesto d’amore (o profonda amicizia). Per portarci avanti quindi, oggi vi propongo una lista di possibili libri da regalare alla mamma, che sinceramente ormai si sarà pure stufata di ricevere suppellettili da cucina e aggeggi per spolverare o profumi che non metterà mai!


 'Come una specie di sorriso' 
di Lella Costa
 La ragazza che al fidanzato in mostruoso e reiterato ritardo risponde con nonchalance: "Oddio, scusami, non sono ancora pronta, mi dai cinque minuti?" sta affermando la superiorità dell'essere umano su quello che gli capita. In poche parole, sta facendo dell'ironia invece di usare un qualunque oggetto contundente. È molto più pulito, dignitoso e decisam

ente liberatorio. Lella Costa, liquidatrice del suddetto fidanzato e oggi, non per caso, signora dell'ironia, ci racconta come mai questa arte dello sguardo obliquo sia indispensabile per affrontare con leggerezza gli sgambetti della vita. Attingendo ai classici della letteratura e della musica, da Socrate all'immenso Shakespeare, da Lewis Carroll al Signor Bonaventura, da Paolo Conte a De André, e dal proprio repertorio, ci fa scoprire che l'ironia è un filo rosso, probabilmente il vero talismano che nei secoli ha protetto l'umanità da adolescenze inquiete, cuori infranti, rughe precoci, su su fino a guerre, dittature vere e democrazie da operetta. E benché l'ironia sia difficile da spiegare (esistono fior di saggi per quello), forse impossibile da insegnare e da imparare (diffidare di chi si autoproclama ironico), si può pur sempre viralizzare, sin dalla più tenera età. Anche il sorriso, come lo sbadiglio, è contagioso.
 
 
 
'Un colpo all'altezza del cuore' 
di Margherita Oggero
A Torino, quella mattina, fa un freddo cane e c'è aria di neve. Mentre sta andando a scuola, senza quasi aver tempo di capire cosa accade, la prof Camilla Baudino si ritrova testimone di un brutale regolamento di conti: all'incrocio tra due centralissime vie della città una moto si affianca a un'auto e con un colpo di pistola il centauro uccid
e il conducente della macchina, per poi sparire nel traffico. Pochi minuti dopo, ad accorrere sulla scena del delitto per dirigere le indagini arriva l'unico poliziotto da cui Camilla avrebbe desiderato tenersi alla larga: il commissario Gaetano Berardi. Sono trascorsi quasi tre anni da quando Gaetano e Camilla si sono incontrati l'ultima volta, ma il tempo - che a lui ha regalato qualche affascinante ruga in più, mentre a lei la pungente inquietudine per un matrimonio un po' appannato e le scaramucce con una figlia nella piena adolescenza - sembra non aver sopito del tutto un'attrazione pericolosamente vicina a trasformarsi in amore. Poche ore più tardi, anche la giornata della giovane dottoressa Francesca Gariglio è destinata a prendere una piega inusuale. La polizia rinviene il cadavere di un pensionato, massacrato con una spranga: è un suo ex paziente, uno dei tanti di cui Francesca si prende cura lavorando nelle corsie dell'ospedale di Chivasso, cittadina che fino a quel momento aveva ritenuto sin troppo tranquilla...
 
 
'Le testimoni silenziose' 
di Xinran

Fin dai tempi di Marco Polo la Cina appare ai nostri occhi come un "altrove" lontano, smisurato ed enigmatico, fatto di strade gremite e odori penetranti, di tessuti preziosi e bandiere rosse, di scritte aggraziate e indecifrabili come i volti dei suoi abitanti. Un gigante rimasto assopito e isolato per millenni mentre l'Occidente si affannava a rincorrere il m
ito della crescita; un gigante che adesso si è svegliato e che, con un balzo, sembra aver annullato ogni distanza, capovolto ogni riferimento. Forse, allora, proprio in mezzo a cambiamenti così epocali è venuto il momento di chiederci: cosa sappiamo veramente della Cina? Ma soprattutto: cosa sanno di sé i cinesi? Quale coscienza hanno le giovani generazioni dell'abisso che separa le loro esistenze di cittadini moderni e cosmopoliti da quelle dei loro genitori e dei loro nonni, che soltanto pochi decenni fa vivevano immersi in una dimensione epica e arcaica? Guaritrici, banditi, acrobati, cantastorie, soldati, fabbricanti di lanterne: sono le vite preziose di questi genitori, di questi nonni, quelle cui Xinran dà voce nelle pagine del suo libro-reportage, strappandole così all'oblio. Vite comuni eppure incredibili, fatte di senso del dovere e di affetti sacrificati, legate alla tradizione e stravolte dalla cecità della rivoluzione. Vite che testimoniano la toccante tenacia e al tempo stesso l'ineluttabile fragilità di un mondo destinato probabilmente a sparire per sempre.

Posti da vedere ASSOLUTAMENTE...




... Eccoci faccia a faccia con i Villaggi del Libro.
Cosa sono? Sono comunità rurali ad alto potenziale turistico, che hanno scelto di incantare abitanti e visitatori dando un tocco differente alla loro atmosfera d’altri tempi. Nelle viuzze si respirano lettere ed inchiostro e dalle finestre socchiuse sfuggono effluvi celestiali provenienti dalle mitiche preparazioni alchemiche che sono proprie alle storie ben riuscite. Perché tra queste pietre si è scelto di mettere in primo piano proprio i tomi, rispolverano antichi legami con i mestieri del libro e concentrando l’attenzione sulla scrittura e sui prodotti editoriali.


Siamo partiti dalla Francia per fare un salto nelle contrade non lontana Inghilterra, e più precisamente nelle terre del Galles, eccoci all’inizio del nostro periplo che ci permetterà di esplorare insieme alcuni dei “Villaggi del libro”, centri di provincia, che per la maggior parte possono vantare un passato di rilievo, e che hanno deciso di riconvertire una parte dei loro spazi in iniziative a vocazione culturale particolarmente libresca.
 Parliamo di luoghi come Cuisery, comune francese situato nel dipartimento della Saône-et-Loire, all’interno della regione centro-occidentale della Bourgogne, costantemente impegnato in mercatini e manifestazioni a tema, oppure di Fontenoy-la-Joûte, localizzato sempre in territorio d’oltralpe, ma ben più Nord e non molto lontano dal confine tedesco, nella regione della Lorraine. Inglobato nel novero dei Villaggi del Libro nel 1996, può vantare una ventina di boutique di libri (dette bouquineries), cinque delle quali, insieme ad una “maison de l’imprimerie”, sono aperte tutto l’anno anche durante il sabato, la domenica e i giorni festivi.

Terminiamo il nostro giro d’assaggio con Hay-on-Wye, una cinquantina di chilometri a nord di Cardiff nel parco naturale di Brecon Beacons, per questo angolo di paradiso sulle rive del fiume Wye, al quale si deve l’origine stessa dell’iniziativa. Si tratta infatti del primo Villaggio del Libro, creato negli anni ‘60 su iniziativa di Richard Booth, un librario di Oxford diventato celebre per aver aperto una libreria sul posto, ed averla poi allargata comprando e il castello locale e alcune abitazioni per stoccarvi i suoi preziosi libri, per la gioia dei 1.300 abitanti, costantemente in cerca di attività remunerative, che si sono riconvertiti con piacere alla causa e hanno accolto con un orgoglio tutto personale il Festival del Libro organizzato ogni anno dal quotidiano The Guardian, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.



*APERTURA NATALIZIA* ... manca poco!




PICCOLA LIBRERIA ANDERSEN si sta preparando al Natale... 



da DOMENICA 9/12 
a DOMENICA 06/01/2013 
saranno garantite 5 domeniche di apertura consecutiva** :-)))

mercoledì 28 novembre 2012

Recensioni al volo: Donne che hanno preso le redini...






Da regine a casalinghe:
 
Si va dal prender le redini di un Paese, al prender quelle di casa propria. Elisabetta, tra l’altro, proprio d’Inghilterra, rispecchia il primo caso. Alan Bennett l’ha presa e ci ha giocato un po’. Ne 'La sovrana lettrice' , Elisabetta è la donna che governa con mano ferrea, senonché un giorno comincia a leggere. Questo sconvolgerà tutto, e la regina le redini le allenterà non poco. Fino a una lotta interna feroce sul da farsi. E anche in questo caso, sarà una donna dalla determinata capacità di scelta.
Nella più umile ambientazione di casa propria, invece, troviamo Rose. Ne 'La metà di niente' di Catherine Dunne succede che, dove prima c’era un marito a amministrare la quotidianità, a un certo punto questa sorta di amministratore viene meno. Non c’è scelta: Rose deve prendere il controllo della situazione, e imparare a mantenerlo. Questo ovviamente significa anche qualcos’altro: prendere le redini, dal nulla, della propria persona.
Poi ci sono situazioni al di là dell’estremo. Un marito che a sorpresa se ne va di casa in confronto è uno scherzo. Un marito che a sorpresa diventa cieco è ben altra cosa. Se poi tutti quelli intorno a te diventano ciechi, siamo nel surreale. Capita in 'Cecità', e Saramago sceglie di mantenere la vista soltanto a una donna. Che sarà quella che, inevitabilmente, dovrà guidare gli altri, prima in una sorta di quarantena, poi in una città divenuta infernale.

Donne di altri Paesi:

 
Le possibilità riconosciute alle donne sono cambiate negli anni, questo è ovvio. Ciascuna a suo tempo, alcune hanno deciso di andar contro certe restrizioni imposte, e sono arrivate addirittura a far cambiare direzione all’umanità tutta (più o meno). Si tratta di scienziate, ricercatrici, scrittrici e altro, che per le svolte impresse hanno avuto un Nobel. Sono 'Donne da Nobel', per l’appunto. Quarantatré, per la precisione. Sono storie personali, di singoli individui, che riflettono però allo stesso tempo l’atteggiamento di un intero periodo storico.
Infine, ho voluto dare un’occhiata a come se la passano le donne in altri continenti e culture. In Giappone, magari. In 'Tokyo sisters' due giornaliste francesi riportano le testimonianze di donne giapponesi delle più disparate età, che raccontano cos’è loro riservato là, e cosa si riservano da sé. Dalle ragazzine cosplay, cioè coloro che vestono abiti di personaggi di fumetti, e non perché sia Carnevale, alle anziane signore che hanno visto i cambiamenti passare sotto ai propri occhi nei decenni trascorsi.
..

sabato 24 novembre 2012

.. E li chiamano 'mattoni'...



I "mattoni" sono quei libri che, poveracci, sono sempre stati denigrati come noiosissimi, che i professori c’hanno magari obbligato a leggere, e che creano sbadigli al solo nominarli. Questo *post nasce per questa nobile causa: riscattarli! Per capire che c’è ben poco da sbadigliare.



Il Re dei Mattoni:
I promessi sposi di Alessandro Manzoni.
Cattolico barboso l’autore, insopportabile morigerata Lucia, giovane insignificante Renzo. Ricordo questi di commenti in classe, al liceo (espressi con linguaggio meno moderato, magari). L’estate scorsa ho ripreso in mano il libro, per scoprire se fosse vero, come avevo sentito da persone fidate, che fosse un capolavoro. Lo è.
Innanzitutto
:
per quanto riguarda il cattolicesimo di Manzoni, nel libro si vede piuttosto come la fede prenda il volto di chi la veste. Per fare un esempio: Lucia è incrollabile (o quasi, e Manzoni il dubbio ogni tanto lo avanza) nel seguire i precetti, la madre Agnese lo è molto meno, e li usa a proprio comodo quei precetti.
Poi, un motivo per cui, col senno di poi, mi ringrazio da sola per averlo riletto è questo: raramente ho trovato una riproduzione tanto precisa della psicologia comune. Sia dell’uomo come singolo (che combatte tra la ragione e il “guazzabuglio del cuore umano”), sia dell’uomo che diventa folla e alimenta e crede a voci infondate.
In più: quando i personaggi si muovono e parlano, lo fanno come ci muoviamo e parliamo noi realmente. Nessun fantoccio, i personaggi sono persone che prima o poi incontriamo o che ogni tanto siamo.
Infine, non sto scherzando, ci sono momenti non poco divertenti. Spesso ne è Renzo il protagonista, Renzo che non raramente appare come un povero sempliciotto (mi viene in mente un’altra parola, ma non posso scriverla qui).
Si va dalla sbornia in taverna, a un singolare episodio finale. Quando gli abitanti del paese, che hanno tanto sentito parlare di Lucia e dei patimenti di Renzo per lei, e per questo se l’aspettano di una bellezza rara, si ritrovano davanti non dico una racchia, ma qualcosa di simile, fanno sapere al giovane, senza tanto tatto, la loro impressione al riguardo.
Renzo difenderà la sua amata con ogni lode, ci sarebbe d’aspettarsi… La sua risposta è invece più o meno questa: “E chi v’ha mai detto che fosse bella? Io v’ho sempre e solo detto che era una brava ragazza”.
 
***
 
 Questo può essere considerato “mattone” in senso letterale. A prenderlo in un unico volume cartaceo, ci si dovrebbe far aiutare a reggerlo dopo un quarto d’ora di lettura. Per questo il più delle volte lo si trova diviso in volumi.
A torto, nel caso dei Fratelli Karamazov, così come di qualsiasi libro di Dostoevskij, che non è pesante, non è noioso, due definizioni che si equivalgono, nel significato, app
licato a un libro, del termine “mattone”.
Com’è Dostoevskij allora? Ad esempio:
- è “interno”: non nel senso che c’è un Dostoevskij in ognuno di noi, bensì nel senso che la sua caratteristica principale è stata quella di voler provare a entrare nella mente e nei corpi delle persone, vedere cosa succede quando si smuovono certi sensi o certi pensieri;
- è dinamico: toccare un terreno come quello dell’interiorità umana, intendendo con questa la psiche, o lo spirito, o la parte sensitiva, non può che portarci in un contesto vivace, movimentato, frenetico, dove l’ultima cosa che si rischia di fare è annoiarsi.
Personaggi come quelli creati da Dostoevskij ce ne sono pochi. Freud stesse pare gli debba parecchio, la psiche non l’ha di certo inventata lui.
Insomma, in breve, io del russo posso dir questo: se volete per un po’ trovarvi a faccia a faccia con ciò che di voi stessi meno accettate e meno dite, o con ciò che di voi stessi meno potreste accettare e potreste dire, leggete Dostoevskij.
 
***
 
Solitamente i russi sembrano soltanto un popolo freddo. Se si pensa ai russi dell’Ottocento, si crede siano anche un popolo arretrato, una manica di pastori e contadini governati dallo zar. Poi, magari, un giorno prendi in mano uno di quei tomi da 800/1000 pagine scritti, ad esempio, da Tolstoj, e capisci che c’è molto di più.
Prendiamo Anna Karenina. Tutti conosciamo il suo nome, ma alzi la mano
chi ha letto tutto il romanzo. O meglio, chi ha mai avuto il coraggio di affrontarlo. Magari hai detto: “Facciamo un’altra volta”, “Adesso non ho tempo”, “Pesa troppo per leggerlo mentre vado a lavorare”. La mia risposta è: Non sai cosa ti stai perdendo.
Anna Karenina è un mondo completo dentro un romanzo, è la storia di una donna divisa tra l’amore per il figlio e un nuovo uomo, con tutti i risvolti di scandalo che questo comportava all’interno dell’alta borghesia russa. In più c’è la fede, in più c’è la gelosia, in più c’è la contrapposizione tra città e campagna. Insomma, quando dico che si tratta di un mondo, non sto esagerando.
Con la consueta lungimiranza della critica letteraria, il libro era stato definito “un romanzo frivolo dell’alta società“. Certe abitudini bisogna dire che non si perdono mai, e a volte come diceva qualcuno è meglio leggere i libri che vengono stroncati dalla critica, piuttosto che quelli che ne vengono esaltati.
E poi, diciamocelo, Anna Karenina assomiglia tanto alle storie che troviamo nei giornali scandalistici, anche se ambientato nell’Ottocento. Con in più la possibilità di non doversi giustificare nella lettura come invece avviene con Novella 2000. E facendo anche una bellissima figura in società.
 

Tanti Auguri a.. CARLO COLLODI ***




Il 24 novembre 1826 a Firenze nasce Carlo Collodi, all'anagrafe Carlo Lorenzini, scrittore e giornalista italiano. È divenuto celebre come autore del romanzo 
'Le avventure di Pinocchio'.
 Storia di un burattino, più noto come Pinocchio.

*** 
Opere:
Gli amici di casa. Dramma in due atti, Firenze, Riva, 1856; Firenze, Romei, 1862.
Un romanzo in vapore. Da Firenze a Livorno. Guida storico-umoristica, Firenze, Mariani, 1856.
I misteri di Firenze. Scene sociali, Firenze, Fioretti, 1857.
Il sig. Albèri ha ragione! (Dialogo apologetico), Firenze, Cellini, 1859.
La manifattura delle porcellane di Doccia. Cenni illustrativi, Firenze, Grazzini, Giannini e C., 1861.
Gli estremi si toccano, in "Il Lampione", 1861.
La coscienza e l'impiego, 1867 (?).
Antonietta Buontalenti, 1867-1871 (?).
L'onore del marito, 1870.
I racconti delle fate. Voltati in italiano, Firenze, Paggi, 1876.
Giannettino. Libro per i ragazzi, Firenze, Paggi, 1877.
Minuzzolo. Secondo libro di lettura (seguito al Giannettino), Firenze, Paggi, 1878.
Macchiette, Milano, Brignola, 1880.
Occhi e nasi. (ricordi dal vero), Firenze, Paggi 1881.
La grammatica di Giannettino per le scuole elementari, Firenze, Paggi 1883.
Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, Firenze, Paggi 1883; 1886; 1887; 1888; Firenze, Bemporad, 1890.
Il regalo del Capo d'Anno, Torino, Paravia, 1884.
L'abbaco di Giannettino. Per le scuole elementari, Firenze, Paggi, 1884.
Libro di Lezioni per la seconda classe elementare, secondo gli ultimi programmi, Firenze, Paggi, 1885.
Un'antipatia. Poesia e prosa, Roma, Perino, 1885.
La geografia di Giannettino. Adottata nelle scuole comunali di Firenze, Firenze, Paggi, 1886.
Il viaggio per l'Italia di Giannettino, 3 voll., Firenze, Paggi, 1880-1886.

I, L'Italia superiore, Firenze, Paggi, 1880.

II, L'Italia centrale, Firenze, Paggi, 1883.
III, L'Italia meridionale, Firenze, Paggi, 1886.

Storie allegre. Libro per i ragazzi, Firenze, Paggi, 1887.

Libro di Lezioni per la terza classe elementare secondo gli ultimi programmi, Firenze, Paggi, 1889.
La lanterna magica di Giannettino. Libro per i giovanetti, Firenze, Bemporad, 1890.

Altre opere di Carlo Lorenzini, pubblicate postume:

Divagazioni critico-umoristiche, raccolte e ordinate da Giuseppe Rigutini, Firenze, Bemporad, 1892.
Note gaie, raccolte e ordinate da Giuseppe Rigutini, Firenze, Bemporad, 1892.
Bettino Ricasoli, Camillo Cavour, Luigi Carlo Farini, Daniele Manin. Biografie del Risorgimento pubblicate in occasione delle onoranze fiorentine a Carlo Lorenzini, Firenze, Marzocco, 1941.
I ragazzi grandi. Bozzetti e studi dal vero, a cura di Daniela Marcheschi; con una nota di Carlo Alberto Madrignani, Palermo, Sellerio, 1989.
Cronache dall'Ottocento, a cura di Daniela Marcheschi, Pisa, ETS, 1990. [Raccolta di articoli giornalistici, prima mai ristampati, pubblicati da Carlo Collodi (sotto vari pseudonimi) nei giornali umoristici del tempo.
Opere, Milano, A. Mondadori, 1995

- Muore a Firenze il 26 ottobre 1890
 

Profumo di.. Libri?



Torniamo a parlare di uno degli argomenti più controversi dell’editoria mondiale: 

il profumo della carta.
 ***

A darci il destro è una recente trovata dello stilista Karl Lagerfeld (il bell’ometto qui nella foto) che, ispirato dalla sensualità di qualche bel tomo profumato, ha deciso di produrre Paper Passion, una fragranza che riproduce l’odore della carta per soli € 98. Un bel risparmio, non c’è che dire.

Altri ci avevano provato prima di lui, ad esempio Smell of books, che aveva lanciato anche un imperdibile aroma alla pancetta abbrustolita, credo più adatto ai libri di cucina che all’ultimo romanzo di Giorgio Faletti. Ma il vostro libraio non si ferma qui e vuole dare agli aspiranti stilisti qualche suggerimento per sviluppare dei profumi consoni ad alcuni libri:

 - Eau de Divine: ideale da spruzzare nell’aria se state leggendo La Divina Commedia, disponibile in 3 profumazioni: Inferno spanderà quel misto di zolfo e profumo di caprone che ben si adatta ai gironi infernali, Purgatorio rilascerà un gradevole e innocuo profumo di borotalco, e infine Paradiso vi rapirà con il suo inconfondibile odore di incenso e santità;

- I fought the law: irresistibile per tutti i legal thriller, un aroma profondo e intenso di faldoni lasciati ad ammuffire in tribunale;

Baguette: ottimo per tutti i libri di Fabio Volo, che non manca mai di rimembrare il suo passato di panettiere. Odore di michette appena sfornate e pane di Altamura fatto a Brescia.

"Guarda cosa scrivo..."






Ernest Hemingway: “La vita dello scrittore è, nel migliore dei casi, una vita solitaria (…) Più aumenta il suo pubblico, più egli perde la sua solitudine, e così spesso il suo lavoro si deteriora” (dal discorso scritto per il Premio Nobel ricevuto nel 1954)











Mi è capitato più volte di leggere biografie di autori, o interviste agli stessi, in cui veniva esaltato l’atto dello scrivere come un atto assolutamente individuale e solitario, durante il quale l’uomo-scrittore fa i conti e a botte con se stesso. Più o meno violento (a livello interiore, s’intende) che fosse, rimaneva questo di certo: che dovesse essere un momento di solitudine.

Stamattina mi sono imbattuta in una notizia che spazza via quest’idea.
Silvia Hartmann, un’autrice inglese di romanzi fantasy, per i quali si firma con lo pseudonimo Nick StarFields, ha preso una decisione prima di mettersi a tavolino a scrivere il suo ultimo libro: condividere tutto, tramite Google Docs.
Chiunque, da qualunque parte del mondo, voglia dare un’occhiata a come procede la stesura del romanzo, può farlo, può assistere in diretta alla battitura delle lettere sulla tastiera del computer di casa Hartmann.
Non solo: si possono anche lasciare commenti e suggerimenti su personaggi e trama.
“La scrittrice nuda”, come si fa chiamare Silvia Hartmann, promette di prendere tutto in considerazione.
Se avete voglia di dirci come vedete voi l’atto della scrittura, i commenti sono, come sempre, i benvenuti!