giovedì 29 novembre 2012

Posti da vedere ASSOLUTAMENTE...




... Eccoci faccia a faccia con i Villaggi del Libro.
Cosa sono? Sono comunità rurali ad alto potenziale turistico, che hanno scelto di incantare abitanti e visitatori dando un tocco differente alla loro atmosfera d’altri tempi. Nelle viuzze si respirano lettere ed inchiostro e dalle finestre socchiuse sfuggono effluvi celestiali provenienti dalle mitiche preparazioni alchemiche che sono proprie alle storie ben riuscite. Perché tra queste pietre si è scelto di mettere in primo piano proprio i tomi, rispolverano antichi legami con i mestieri del libro e concentrando l’attenzione sulla scrittura e sui prodotti editoriali.


Siamo partiti dalla Francia per fare un salto nelle contrade non lontana Inghilterra, e più precisamente nelle terre del Galles, eccoci all’inizio del nostro periplo che ci permetterà di esplorare insieme alcuni dei “Villaggi del libro”, centri di provincia, che per la maggior parte possono vantare un passato di rilievo, e che hanno deciso di riconvertire una parte dei loro spazi in iniziative a vocazione culturale particolarmente libresca.
 Parliamo di luoghi come Cuisery, comune francese situato nel dipartimento della Saône-et-Loire, all’interno della regione centro-occidentale della Bourgogne, costantemente impegnato in mercatini e manifestazioni a tema, oppure di Fontenoy-la-Joûte, localizzato sempre in territorio d’oltralpe, ma ben più Nord e non molto lontano dal confine tedesco, nella regione della Lorraine. Inglobato nel novero dei Villaggi del Libro nel 1996, può vantare una ventina di boutique di libri (dette bouquineries), cinque delle quali, insieme ad una “maison de l’imprimerie”, sono aperte tutto l’anno anche durante il sabato, la domenica e i giorni festivi.

Terminiamo il nostro giro d’assaggio con Hay-on-Wye, una cinquantina di chilometri a nord di Cardiff nel parco naturale di Brecon Beacons, per questo angolo di paradiso sulle rive del fiume Wye, al quale si deve l’origine stessa dell’iniziativa. Si tratta infatti del primo Villaggio del Libro, creato negli anni ‘60 su iniziativa di Richard Booth, un librario di Oxford diventato celebre per aver aperto una libreria sul posto, ed averla poi allargata comprando e il castello locale e alcune abitazioni per stoccarvi i suoi preziosi libri, per la gioia dei 1.300 abitanti, costantemente in cerca di attività remunerative, che si sono riconvertiti con piacere alla causa e hanno accolto con un orgoglio tutto personale il Festival del Libro organizzato ogni anno dal quotidiano The Guardian, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.



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