giovedì 30 gennaio 2014

Recensioni iper-tricotiche ;-) ..

Christoph Rehage, di Monaco, a 26 anni esatti, cioè il 9 novembre 2007, ha cominciato a camminare. In Cina, da Pechino. È arrivato a Ürümqi. Quanto ci ha messo? Quasi 1 anno (s’è fermato il 25 ottobre 2008). Quanta strada ha fatto? 4646 km. Particolarità: per tutta la durata del viaggio non si è tagliato né barba né capelli.
Il viaggio ha avuto un significato spirituale? No. Si chiedeva: “Dove dormirò? Dove mangerò? Non c’erano domande metafisiche, nessuna profonda preoccupazione, solo problemi pragmatici”.
Gli ha fatto assaporare un senso infinito di libertà? No.
La barba aveva un valore simbolico? No.
Io oggi ti parlo del viaggio, del camminare, del cambiamento interiore? No.
Ti parlo di peli.



Umani e animali
Di camminate lunghe e peli cresciuti parla anche Ultimo parallelo . La camminata con cui 5 uomini vollero toccare, primi al mondo, il Polo Sud, per scoprire un attimo dopo avercela fatta che c’era arrivato poco prima qualcun altro. Tuena s’è documentato bene prima di metter mano al romanzo, ed è questo che fa sì che veniamo a conoscenza di inimmaginabili aspetti tecnici e pratici di spedizioni come quella. Oltre a ficcarci nella testa e nel corpo dei 5 sfortunati.

Il corvo ha peli o meglio penne nere. Hai mai visto un corvo di altro colore tu? Un corvo bianco ad esempio? No? Io neanche. Però il corvo bianco è quello con cui un certo filosofo volle chiarire una sua idea. Il mondo di Sofia  di Gaarder ha l’ambizione forte di renderci partecipi, narrando, di cos’ha detto nel tempo certa filosofia. Ci riesce? Sì. E sappiamo così cos’è il corvo bianco.

A sopracciglia come siamo messi? Nel senso: come le muovi? Joe Navarro, che s’è fatto 25 anni nell’FBI come professionista del linguaggio del corpo, saprebbe dirti il significato di ogni loro movimento. Oppure, cambiamo zona: i piedi. Sapevi che i piedi sono la parte più sincera che abbiamo? In Non mi freghi!  mette al servizio nostro i 25 anni di servizio suo, raccontando aneddoti e spiegando pratiche.

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Da umano a animale
 (e viceversa)
Due cose piacciono a Marie Darrieussecq quando scrive libri: personaggi donne; far due ragionamenti sull’identità. In Troismi , lodato in lungo e in largo, segue la linea con una giovane donna che vede comparire qualche pelo di troppo sulla sua pelle. Sta diventando scrofa. E, paradossalmente, sarà proprio la mutazione animale a farla diventare più persona umana. Internamente, s’intende.

Infine il percorso inverso: da animale a uomo, da peloso a non peloso. Desmond Morris è zoologo celebre, e più celebre ancora è La scimmia nuda , un best seller nel tempo e nello spazio che racconta perché abbiamo certi comportamenti considerandoci non come esseri umani ma in quanto scimmie. L’unica specie di scimmia a esser priva di peli. Come ci siamo arrivati a parlare? A ridere? E alla fedeltà, all’aggressività, alla religione?


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mercoledì 22 gennaio 2014

Letteratura e Animali: connubio perfetto!


Gli animali, reali o fantastici, sono sempre stati presenti nelle letterature di tutto il mondo, dall’antichità ai giorni nostri. Se in passato erano per lo più presentati come allegorie di virtù e vizi degli uomini, oggi, grazie anche alla mutata sensibilità socio-culturale, gli animali non umani vengono visti come amici, pari con cui percorrere un cammino. E questo non è tanto – o non è solo – un discorso filosofico, ma è anche una questione letteraria.

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Come la letteratura affronta il mondo degli animali? Come l’affrontava ieri? Come li guarda oggi? È innegabile vengono pubblicati sempre più libri: basti pensare, per esempio, a Luis Sepúlveda che ultimamente si concentra molto su gatti, topi e lumache o, per guardare in Italia, a Melania Mazzucco che pubblica la bella fiaba Il bassotto e la Regina.

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Per fare un punto della situazione ho trovato molto utile il saggio
 Animali della letteratura italiana (Carocci, 2010)
a cura di Gian Mario Anselmi e Gino Ruozzi 
che raccoglie una serie di interventi di vari studiosi sulle principali figure di animali nella letteratura italiana. Il libro, infatti, è organizzato per animali: si va dalla A di api alla T di topi, passando per gli ovvi cani e gatti, ma anche mosce, draghi, grifoni, ragni e pennuti da cortile. Un utilissimo Indice dei nomi chiude questo agile saggio che, a mio parere, dovrebbe essere in tutte le librerie di coloro che si occupano di letteratura ma anche di quanti guardano il rapporto animali umani e non umani in maniera sempre nuova. 



LOVE, LOVE, LOVE. Consigli di libri 'amorosi' per la Festa degli Innamorati.





San Valentino, ditelo con un fiore. Ma perché no, anche con un libro. 
La letteratura contemporanea italiana - e internazionale- ci ha regalato una serie infinita di classici della narrativa sentimentale, dove il cuore ♥  è il protagonista indiscusso di ogni vicenda. Ecco allora una serie di consigli di lettura da leggere sempre, ma da regalare anche in occasione della festa degli innamorati. Un regalo che dura molto più di un fascio di rose. Una serie di titoli, alcuni conosciuti, altri insoliti,  nei quali immedesimarci o semplicemente apppassionarci, alla scoperta di uno dei sentimenti più semplici e complessi al mondo. Eccoli.
 
Tra i classici, non mancano mai “Romeo e Giulietta”, di William Shakespeare, la storia tragica e travagliata dei giovani amanti nella Verona del Cinquecento, o “L’amore ai tempi del colera”, Gabriel García Márquez, dove il protagonista, Florentino Ariza, aspetterà la sua innamorata, Fermina Daza, per “cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni, notti comprese”.
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Da molti considerato un capolavoro, “Jane Eyre”, romanzo autobiografico di Charlotte Bronte, è una storia d’amore che va oltre ogni convenzione dell’epoca e fornisce un assaggio alle prime lotte di emancipazione femminile. Restando in famiglia, tra i grandi classici rientra anche “Cime tempestose”, della sorella Emily.

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Conosciuto più per il film, “Colazione da Tiffany”, di Truman Capote, è un altro dei romanzi d’amore da aggiungere alla lista: la storia sentimentale tra l’irraggiungibile Holly Golightly e il giovane scrittore-narratore sfugge ad ogni definizione dell’amore in sè. Stessa cosa vale per “Alta fedeltà”, di Nick Hornby: la vita, le frustrazioni sentimentali e l’amore, soprattutto per la musica, del trentacinquenne Rob Fleming nella Londra degli anni Novanta.
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La giovinezza, l’amore, la perdita e la solitudine nella Tokyo degli anni Sessanta sono gli ingredienti di “Norvegian Wood”, romanzo cult per molti giovani scritto da Haruki Murakami, così come sono giovani Assaf e Tamar, protagonisti di “Qualcuno con cui correre”, romanzo dell’israeliano David Grossman.
Ancora ambientato in Giappone troviamo “Neve”, di Maxence Fermine: la storia del giovane Yuko, della sua passione per la poesia e degli insegnamenti del vecchio poeta Saseki, che lo porteranno a diventare un grande poeta e un uomo capace di amare.

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L’amore che vince su tutto, persino sulle distanze geografiche e sulle differenze è il protagonista de “L’amante palestinese”, del libanese Sélim Nassib: la difficile storia d’amore tra la popolana ebrea Golda e l’aristocratico palestinese Albert nella Palestina degli inizi del Novecento con tutte le tensioni e gli scontri del periodo storico.
Nel panorama italiano, invece, tra i romanzi consigliati compare “Gli amori difficili” di Italo Calvino, una raccolta di venti racconti, ognuno che descrive una storia diversa, in cui l’unico fine è descrivere l’amore nel modo più semplice possibile, senza alcun ricamo, ma come frutto della combinazione di sentimenti, di emozioni e di ricordi tra due persone.
E poi ancora: “Jules e Jim”, l’amore di due uomini per una donna dello scrittore francese Henry-Pierre Rochè, “Addio alle armi”, romanzo parzialmente autobiografico di Hernest Hemingway, “Porci con le ali”, romanzo scandalo di Marco Radice Lombardo e Lidia Radice, alias Rocco e Antonia; “Il maestro e Margherita”, di Michail Bulgakov, che narra l’amore del Maestro, drammaturgo, per Margherita Nikolaevna nell’Unione Sovietica degli anni Trenta.
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L’amore si può esprimere in tanti modi, anche con le figure, perciò, per sfatare il mito che un fumetto debba essere necessariamente per bambini, concludiamo con una graphic novel amata e consigliata da molti: “Blankets”, di Craig Thompson, in cui l’autore disegna, china su foglio bianco, il suo primo amore e descrive “come ci si sente nel dormire vicino a qualcuno per la prima volta“.


martedì 21 gennaio 2014

La battaglia ha inizio..


.. Mi è capitato di leggere un articolo di Valerio Magrelli, l'altro giorno: si intitolava
LA SOLITUDINE DEL LETTORE. Scomparsi i librai, estinti i critici, siamo ormai circondati da blogger e consigli “orizzontali”. Come è possibile orientarsi davanti a un’offerta di libri sempre più caotica e pervasiva?

..Prendendo ad esempio questo articolo, nel mio piccolo inizierò la mia personale battaglia anche contro le- spesso- ignobili fascette pubblicitarie! ;-)
(*di seguito, riporto l'articolo)


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LA SOLITUDINE DEL LETTORE 
di VALERIO MAGRELLI

Una ventina d’anni fa il mercato librario fu investito da una serie di eventi minacciosi. Il primo accadde a Parigi, dove l’editore Marabout pubblicò grandi classici “riassunti”, ossia dotati di segni e freccette per spiegare al lettore quali passi saltare. Il secondo, sempre in Francia, riguardava l’apertura di supermercati del libro diretti a ridurre i prezzi fino al 60 per cento. Il terzo, di portata europea, coincideva con la crisi delle piccole librerie. Il quarto, di origine italiana, vedeva infine la crescita dei bootlegs, edizioni pirata di bestsellers. Libri zapping allaReader’s Digest,libri scontati come detersivi, libri smerciati negli ipermarket, libri imitati nelle bancarelle: su questo fosco quadro si chiudeva il millennio, mentre già all’orizzonte si annunciava l’ebook. E adesso? Parafrasando un titolo di Fruttero e Lucentini, verrebbe da chiedersi: a che punto è la notte?
Proprio per valutare l’attuale situazione, il New York Times ha dedicato un articolo al tema del lettore non più solitario, ma solo. L’indagine muove da Virginia Woolf, che nel 1925 notava quanto fosse difficile leggere un romanzo. Ebbene, se ciò era vero circa un secolo fa, ora l’impresa risulta ben più ardua. Infatti, da un lato la capacità di concentrazione risulta atrofizzata dal multi-tasking (il piacere- dovere di svolgere più occupazioni insieme), dall’altro appare spesso disturbata dalle attrattive di iPad, iPhone o computer. Ecco allora la principale forma di smarrimento che ha colpito il lettore: la perdita di quella dimensione spirituale che Simone Weil chiamava “attenzione”, e un filosofo quale Malebranche definiva “preghiera naturale dell’anima”.
Subito dopo una simile menomazione, chiunque voglia oggi affrontare un libro degno di questo nome (e non i prodotti di consumo battezzati daAndrea Cortellessa “monnezzoni scala-classifica”), si imbatterà in un’altra difficoltà, dovuta alla scomparsa della critica letteraria giornalistica. In tutto l’Occidente, da metà Ottocento, la stampa contemplava la presenza di una figura semi-sacrale, un professionista delle lettere chiamato a orientare il pubblico in base alle proprie riconosciute competenze. Inutile ricostruirne l’estinzione (basti dire che sin dal 1839 Sainte-Beuve vedeva i rischi di una “letteratura industriale”). Certo è che ormai la sua funzione è stata sostituita da quella di testimonial, tifosi, acquirenti.
E qui va riportata una definizione di Tiziano Scarpa: così come al musicologo è subentrato il dj (ossiadisc-jockey, dal termine inglese “fantino”, per indicare colui che “monta” un disco, spingendolo sulle vette della top ten), ora è la volta del bj, obook-jockey, che sprona i libri verso l’empireo dei bestseller. Ecco quindi cantanti, attori, comici o semplici lettori pubblicizzare libri. Il risultato è ovvio; la verticalità gerarchica della rubrica letteraria si è trasformata nell’orizzontalità rizomatica del blog, oppure si leggono semplicemente le recensioni dei lettori su Amazon o, addirittura, i passaggi dell’opera che gli stessi hanno sottolineato di più sui loro Kindle. Invece del consulto professionale di uno specialista (fiscalista, idraulico, ortopedico), ci si scambia pareri fra clienti, utenti, malati. Altrimenti detto, sarebbe come salire il Cervino affidandosi a un collega d’ufficio o a un chitarrista, piuttosto che a una guida alpina. In tal modo, alla fisiologica solitudine del lettore, se ne è aggiunta un’altra, patologica e deontologica: non aver più nessuno a cui chiedere consiglio.
IlNew York Timeselenca anche concause marginali, ma non prive d’ironia involontaria. È il caso degli scrittori pagati sempre meno, ai quali non rimarrebbe che mangiare lametà o scrivere il doppio… Il rischio, insomma, è che, con la scomparsa di librai e critici (quali figure di intermediazione tra autore e lettore), abbiano la meglio i fast-book, ossia quei testi che richiedono solo un contatto rapido e sbrigativo. Se ciò si avverasse, il nostro paesaggio intellettuale risulterebbe impoverito come dopo un bombardamento di defolianti. Ma il libro è un virus difficile da debellare, un organismo mutante, e c’è da sperare che ancora una volta trionfi su ogniforma di disinfestazione. Non per niente, Borges cantava: «Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; / io sono orgoglioso di quelle che ho letto ».
Frasi del genere andrebbero stampate su ogni copia, come si fa con le avvertenze sulla nocività del tabacco. Ogni volume dovrebbe recare impresso l’avviso: “Giova alla salute. Non provoca il cancro”, ma soprattutto: “Favorisce la conoscenza e la passione”. Infatti, nel legame che si stabilisce traocchio e libro, mente e riga, cuore e testo, non importa l’oggetto, ma il processo, l’arco voltaico, la scintilla che scocca come tra i poli di un fenomeno elettrico.
Certo, si può ironizzare su tutto questo, e nessuno lo fece tanto bene come Walter Benjamin, che nell’articolo Libri e prostitute spiegò come sia gli uni sia le altre si possano portare a letto (ma a pagamento), abbiano persone che vivono alle loro spalle (protettori e critici), ricevano clienti in case pubbliche (bordelli o biblioteche). Tutto sommato, però, al nostro lettore futuro sarebbe meglio ricordare Rilke, che proprio in una biblioteca scrisse: «Sono qui e leggo. Nella sala ci sono molte persone, ma non si fanno sentire. Sono dentro i libri. Qualche volta si muovono fra un foglio e l’altro, come uomini che si rivoltano nel sonno, fra un sogno e l’altro. Come si sta bene in mezzo agli uomini quando leggono. Perché non sono sempre così?».



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Ricordando Anne...



Io Voglio Vivere. La vera storia di Anne Frank
 
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Le edizioni Sonda hanno da poco pubblicato una bella biografia di Anne Franke, sotto forma di romanzo, destinata a ragazze e ragazzi dai 13 anni in poi.
All’avvicinarsi del Giorno della Memoria (27 gennaio) in ricordo delle vittime del nazismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati, il pensiero va subito ad Anne Frank che, con il suo diario, è divenuta simbolo della Shoah scritto mentre lei e la sua famiglia si nascondevano dai nazisti e per la sua tragica morte nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. Nel suo diario, tra l’altro, leggiamo:
"... Viviamo tutti, ma non sappiamo perché e a che scopo; viviamo tutti coll’intento di diventare felici, viviamo tutti in modo diverso eppure uguale."

Questa spinta a vivere è da perno nel libro Io voglio vivere. La vera storia di Anne Frank (Sonda, 2013), scritta da Mirjam Pressler.. L’autrice – che ha vinto diversi premi per via dei suoi testi indirizzati soprattutto ai ragazzi – racconta la vita di Anne Frank e lo fa pensando soprattutto agli adolescenti di oggi: il libro, infatti, è consigliato per lettrici e lettori dai tredici anni in su. Si ricostruisce la vita di Anne Frank e si è scelta la forma del romanzo, per evitare di appesantirne troppo la descrizione. In maniera molto intelligente lungo le pagine sono inseriti dei riquadri per approfondire alcuni aspetti che forse potrebbero essere meno noti, soprattutto legati alla storia e alla cultura ebraica. Ne viene fuori così, un ritratto a tutto tondo di questa ragazza poco più che quindicenne che è diventata un simbolo.

Alla fine del testo troviamo un’utile cronologia della vita di Anne Frank e, soprattutto, un bellissimo commento di Marco Corradini che ci racconta la protagonista del libro attraverso le varie case in cui è vissuta. Il titolo del commento di Corradini mi è parso molto azzeccato: Dove abita Anne? Al presente, non al passato.



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lunedì 13 gennaio 2014

..Cosa mai succederà?!..


..Metti che sei di fronte a un bivio, e c’è troppa indecisione per fare il passo. O che stai per andare incontro a un evento decisivo, e vorresti capire come andrà a finire. Che fai?
Te lo dico io: prendi l’I Ching.
Detto pure 'Libro dei Mutamenti'
l’I Ching, aperto a caso, ti darà il responso, prevederà cosa accadrà.
Ma, attenzione! Non te lo dirà in un modo semplice, non userà immagini univoche, tirerà fuori invece una supercazzola prematurata che ti farà spalancare gli occhi e dire: “E quindi?!”.
Ma il futuro è lì, sappilo.


 
Questo libro poderoso prende vita e azione anche nella Svastica sul sole, un romanzo di Philip Dick che, se non hai già letto, ti consiglio di leggere. Così come ti consiglio i seguenti 5 libri, su forze irrazionali e previsioni (più o meno irrazionali). 



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Ma come fai?
A forze irrazionali è legata, per dire, la figura dello stregone, che mi dà l’occasione d’infilare in questa recensione -febbricitante- un nuovo arrivo da salutare con gioia: L’amore stregone di Roberto Arlt, che fu un grande scrittore argentino, e ricordarlo è sempre un bene. Un uomo impazzisce per una ragazzina, sullo sfondo una Buenos Aires caleidoscopica e accanto una varietà deliziosa d’esseri umani che si rispecchiano e rifrangono tra loro neanche fossimo nella casa degli specchi al luna park.
Una sorta di aura magica la si è sempre attribuita alla cosiddetta successione di Fibonacci, che fu un italiano del ‘200, che Keith Devlin, un matematico dalle grandi capacità narrative, ricorda per ricordare a noi perché bisogna ricordarselo ancora. E parla pure dei presunti poteri di certi numeri, e di come Fibonacci fu d’aiuto per una previsione, o meglio progettazione, molto pratica: quella dei propri affari.
Altra figura che si fa bella di previsione irrazionale è quella del veggente. E per gli indiani furono proprio antichi veggenti la fonte di uno dei loro testi sacri più importanti. Antichi veggenti tanto forti da aver potere pure sugli dei. Roberto Calasso di queste cose s’è reso esperto, ci ha scritto su un romanzo, l’ha chiamato Ka, l’ha fatto iniziare e finire con un’aquila particolare, e ha voluto che dalla lettura ne restassimo sgomenti.


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Ma quali forze strane
Per chiudere, allontanamento dalla previsione magica. Da una parte ritraendo come lo scemo del villaggio, come un pazzo visionario, chi pretende di avere poteri divinatori. Lo fa Bauerdick per bocca di Pavel, che è il testimone di una comica e intelligente epopea in un villaggio tra i Carpazi. Sono il nonno e lo zingaro Dimitru a proporsi profeti, incaricarsi da sé di grandi compiti e sostenere, irremovibili, di poter spiegare Come la Madonna arrivò sulla Luna.
Ora dalla previsione magica c’allontaniamo con Michio Kaku, che per ardire previsioni di avvenimenti e tecnologie per le quali, ora come ora, ci potrebbe sembrare un folle, si serve della sua scandalosa conoscenza e consapevolezza della fisica. In Fisica dell’impossibile, ad esempio, parla proprio anche della precognizione. Siamo certi di non esserne capaci?


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venerdì 10 gennaio 2014

* SOGNI AD OCCHI APERTI * Esposizione personale di Jessica Martinello ♥



                   *INAUGURAZIONE MOSTRA presso Piccola Libreria Andersen*
                                                                  Sabato 31 Gennaio
                                                                          ore 19,30


..Magiche illustrazioni di fiabe e favole prenderanno vita in Libreria ♥ L' illustratrice Jessica Martinello presenterà le sue opere sulle note di un piccolo concerto, con contorno di assagini dolci e libri..Tutto quello che serve per stimolare le sensazioni e.. I SOGNI AD OCCHI APERTI ! ♥                                          .. Vi aspettiamo :-)





                                     *La mostra resterà attiva fino a Venerdì 28 Febbraio* 


♥ ♥ ♥
 

giovedì 9 gennaio 2014

Una mela al giorno toglie il medico di torno.



Una mela al giorno toglie il medico di torno.
 Certo, se poi la mela è piena di pesticidi a poco serve. In quest’epoca dove ogni cosa è contaminata, c’è ancora qualcosa che rimane indenne e che fa bene, alla mente, ma anche alla salute: 
un libro 
possibilmente bello. 

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Sono sempre più numerosi gli psicologi, ma anche i sociologi ed i docenti universitari, nonchè gli addetti ai lavori nel campo dell’editoria, ad essere d’accordo su questo teorema: un libro è terapeutico ed è un’ottima compagnia nelle situazioni critiche della nostra vita. Non a caso la Book Therapy, o Terapia del Libro, basata sugli studi dello psichiatra gallese Neil Frude, è stata recentemente riconosciuta dal National Health Service, il servizio sanitario inglese, come rimedio contro i mali del nuovo millennio, come lo stress. E si sa che lo stress è portatore di molti malanni fisici, perciò ecco per noi circa 100mila libri curativi, prescritti per ogni tipo di sintomo.
Alcuni titoli medicamentosi li troviamo in un libro recentemente pubblicato da Sellerio: “Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno”, di Ella Berthoud, Susan Elderkin. Un dizionario di romanzi adatti per ogni disturbo, dal mal di testa (con Hemingway) ai reumatismi (con Calvino), curando però anche mali più impegnativi, come il mal d’amore (con Fenoglio o Emily Brontë) o smussare aspetti negativi del nostro carattere, come l’arroganza, magari leggendo Jane Austen. Un divertente prontuario che serve a dimostrarci i grandi poteri di un libro e la sua capacità di cambiarci la vita, se letto nel momento opportuno.


Ella Berthoud, Susan Elderkin Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno
A cura di Fabio Stassi
Sellerio Editore, 2013
640 pp, euro 18 







PS: Curarsi, ma anche nutrirsi. Di libri se ne possono “divorare” in GRAN quantità e non fanno ingrassare, anzi alleggeriscono la nostra mente e la aprono a nuove esperienze e curiosità.


Analisi grottesca della favola...


…E tutti vissero felici e contenti”
E’ il classico finale di ogni fiaba o favola, il lieto fine, l’happy end che sistema ogni cosa e riporta la serenità. Ma siamo veramente sicuri che la morale della favola sia sempre positiva?


 Andando a vedere più in profondità, infatti, scopriamo che non tutti gli insegnamenti dati dai racconti che si leggono da anni ai più piccoli siano poi effettivamente da seguire.
Al contrario, essi si rivelano come macabri e sinistri, talvolta addirittura 'splatter'. In realtà, c’è poco da stupirsi, dato che la maggior parte dei racconti che conosciamo sono il frutto di un processo di edulcorazione di storie e novelle popolari, ripulite da ogni aspetto macabro e grottesto. Lo fecero per primi i fratelli Grimm quando nel 1815 pubblicarono “Le favole dei fratelli Grimm”, un compendio di vecchi racconti popolari riadattati ad un pubblico meno adulto ma che all’inizio erano ricchi di omicidi, infanticidi, situazioni di cannibalismo, mutilazioni e abusi sessuali.
E’ il caso di Cappuccetto Rosso: nella versione che conosciamo tutti, alla fine il boscaiolo salva Cappuccetto e nonna dalla pancia del lupo, ma le versioni precedenti hanno finali decisamente più neri, come la morte di nonna e nipote e addirittura in alcune versioni Cappuccetto Rosso che si toglie i vestiti e viene poi mangiata dal lupo, un gesto che è stato metaforicamente associato allo stupro e alla violenza sessuale. Hansel e Gretel è invece il triondo del cannibalismo, dell’abbandono dei minori e dell’omicidio più efferato: la strega, per chi non se lo ricorda, muore bruciata viva nel forno.
Anche nella romantica storia d’amore di Cenerentola c’è un lato nero e violento: a parte la situazione di semi schiavitù della povera ragazza, nei racconti originali le due sorellastre, pur di calzare la scarpetta, si tagliano - su consiglio della madre - un dito del piede. A svelare l’inganno, due colombelle che fanno notare al principe la copiosa fuoriuscita di sangue dalla scarpina.
Poco amata dalle femministe oltre che Cenerentola, c’è anche la fiaba di Barbablù, la cui morale è quella di non disobberire mai agli ordini del marito se non vuoi ritrovarti in mille pezzi in una stanza segreta della casa assieme alle altre ex consorti.

Femminicidio, ma non solo: in Le cicogne di Hans Christian Andersen vige l’infanticidio. Le cicogne, protagoniste della favola, mentre stanno portando dei neonati nelle case, vengono derise da alcuni bambini, così anni dopo porteranno in segno di vendetta a questi bambini dei fratellini morti.
Violenza, morte e molto altro sono perciò gli ingredienti principali di fiabe e favole di una volta: eppure non esiste prova scientifica che queste storie abbiano mai alimentato l’aggressività nei più piccoli. E comunque è una violenza che rispetto alle scene, le immagini, i giochi e i racconti che pervadono oggi la nostra società risultano di minore impatto..


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venerdì 3 gennaio 2014

TASCHEN Books.. is GOOD!

Taschen è una casa editrice tedesca di libri d'arte, fondata nel 1980. La mission esplicita della casa editrice è quella di pubblicare libri d'arte innovativi, splendidamente concepiti, a prezzi accessibili.



L'ultimo volume della serie Illustration now! presenta una raccolta di 150 illustratori selezionati da 30 paesi diversi, corredata da informazioni complete sullo sviluppo delle diverse carriere e delle mostre che hanno tenuto. L'esperto Steven Heller ha curato l'introduzione parlando ampiamente delle diverse tendenze del settore.Questo libro è perfetto per grafici, cretivi, illustratori e chiunque ami e apprezzi il linguaggio visuale...
 
 
 

..Per quelli di noi che hanno abbandonato blocknotes e agende e vivono solo con gli smartphone, Taschen pubblica la serie 365 Day-By-day con la quale potremo ancora provare la gioia di segnare il passare dei giorni girando pagina. Ogni giorno una nuova fotografia e una frase d'eccezione scandiscono il passare del tempo in maniera elegante e divertente. Imparerete anche le date di compleanno delle celebrità. Alla fine dell'anno non dovrete fare altro che iniziare nuovamente.


Un libro che ci mostra i diversi modi di affrontare i passaggi cruciali della nostra vita. Per sette anni il fotografo Anders Rayman ha viaggiato per il mondo documentando i rituali che sanciscono certi momenti della vita: le feste per un nuovo nato in un villaggio della Spagna, il rito di passaggio alla vita adulta delle ragazze Apaches o dei ragazzi Xhosa del sud africa, le cerimonie nuziali degli Shinto a Tokyo o le cerimonie funebri della Bolivia.

Il viaggio della vita e dei passaggi che ci accomunano tutti visto attraverso le diverse culture.







Asian Graphics Now! presenta le campagne pubblicitarie più recenti e innovative di ogni parte dell'Asia, raccogliendo i migliori progetti di ambiti quali cartellonistica, brand design, corporate identity, package design e design editoriale. Si tratta, in sostanza, della più aggiornata guida all'intero mondo della creatività asiatica. Il continente comprende circa il 60% della popolazione mondiale, copre il 29% delle terre emerse ed è suddiviso in circa 50 paesi. Visto che la Cina e l'India sono paesi emergenti e il Giappone è uno dei paesi tecnologicamente più avanzati, il graphic design asiatico (che si caratterizza per la sua fusione unica fra l'iconografia tradizionale e la ricerca di una avanguardia espressiva) può essere senz'altro una fonte di ispirazione notevole. La Corea, Singapore e la Thailandia, sebbene meno conosciuti da questo punto di vista, hanno anch'essi una propria produzione fresca e interessante. Questo libro offre al lettore una rassegna completa di studi e designer, presentati per categoria di appartenenza.


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V.M. 18 : Taschen for Adults* Fotografia erotica e Nudi * 

*solo su ordinazione*




giovedì 2 gennaio 2014

Ben arrivato in Libreria *2014* !!



.. Piccola Libreria Andersen 
ha sempre qualche sorpresa in serbo per Voi .. Vi anticipo che sarà -presto presto- ampliato l'angolino dei libri dedicati agli illustratori contemporanei, all'arte e alla grafica..Vi aspetto! ;-))

STORIA GENERALE DEL NUDO
di Gualdoni Flaminio
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Qual è l'itinerario che conduce dalla Venere paleolitica di Willendorf alle algide modelle di Vanessa Beecroft? Cosa accomuna la nuda veritas e le lascive odalische care all'Ottocento? Non la nudità fisica, con tutto quanto ciò comporta sul piano del pudore e dello sguardo, ma la concezione del nudo come fondamento stesso della raffigurazione artistica, come immagine per antonomasia in cui confluiscono umori metafisici - la raffigurazione del divino concepito a immagine d'uomo - pensieri intorno alla perfezione della forma e più prosaiche considerazioni carnali. Un fatto è certo. Una storia dell'arte non può essere, di necessità, che una storia del nudo, delle concezioni che l'hanno determinata e delle forme in cui si è incarnata, dei gusti che l'hanno orientata e delle istanze che l'hanno resa ogni volta cultura viva. Misurare quale distanza separi la nudità degli eroi greci dalle patinate immagini digitali di oggi vuol dire comprendere molte cose, non solo a proposito delle figurazioni artistiche, ma in generale dell'idea stessa di umanità
 

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100 BACI. DITELO CON L'ARTE
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I cento baci più celebri della storia dell'arte, ma anche quelli più teneri e appassionati, raccontati dai grandi maestri della pittura e della fotografia e accompagnati da brani d'autore sul tema del bacio e dell'amore. Una collezione di baci d'artista, da Raffaello a Klimt, a Munch e ad altri maestri del novecento per esprimere con l'arte la dolcezza dell'amore.

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JAPAN UNDERGROUND
di Gabriele Rossetti 

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Partendo da una base storico-culturale, con riferimenti all'arte, al cinema e alla letteratura, il libro è una panoramica a 360 gradi dell'erotismo giapponese di oggi, della vita privata e del mondo underground, nel tentativo di comprendere realtà apparentemente inconciliabili. Il volume affronta anche la questione su quale sia, e se vi sia, la differenza in Giappone tra erotismo e pornografia.

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ROCKWELL
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Marling Karal A.; Rockwell Thomas
'Splendiderrima' raccolta dell'illustratore americano Norman Percevel Rockwell (New York, 1894 )
Il peculiare stile delle sue opere, definito "realismo romantico", ha riscosso, soprattutto negli Stati Uniti, un largo apprezzamento popolare ed ha influenzato generazioni successive di illustratori. La sua fama è legata soprattutto alle oltre 300 copertine da lui create tra il 1916 e il 1963 per il magazine "The Saturday Evening Post", che costituiscono, nel loro insieme, un'importante fetta della cultura popolare americana del secolo scorso.

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Piccolo Concorso per la Lettera d' Amore più Bella ♥ ♥ ♥





.. Come l' anno scorso, torna il nostro
Piccolo concorso per la Lettera d' Amore più bella 
 
Questo concorso non ha la pretesa di essere un "concorso letterario" vero e proprio, ma solo una prova tra chi ha voglia di confrontarsi con simpatia e affetto sulla scrittura di una lettera d'amore
Il concorso termina a San Valentino, e il vincitore riceverà in premio una favolosa shopper  e una piccola agenda PAPERBLANKS  

la Shopper DANTE ALIGHIERI, che riporta il verso 103 del canto V nell'Inferno:
" Am♥ r, ch'a nullo amato amar perdona"


                                                          ♥
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A maggior ragione ringrazio ancora tutti voi della partecipazione e non è detto che in futuro da una piccola cosa non nasca qualcosa di più.. anche per merito vostro! ... Il Concorso è aperto fino al 14 Febbraio 2014!! Grazie a Tutti :-) Buon concorso ....