venerdì 14 dicembre 2012

Coffee & Tv....


Non c'entrano i BLUR!
...
È stata una settimana difficile questa. Niente di preoccupante, solo che alcuni dei miei elettrodomestici hanno deciso di porre fine alla loro carriera. Una caffettiera elettrica, che non ho MAI usato, e che volevo utilizzare come regalo di Natale- riciclato :-P
Qualche giorno dopo è stata la televisione a spegnersi e a non riaccendersi più. O meglio, a non farmi più vedere le immagini ma solo a farmi sentire l’audio. Le ho dato l’estremo saluto..
Da questi piccoli drammi in casa Bordignon prende l’avvio la recensione di oggi che parlerà di due cose distanti tra loro, sulle quali, appunto, qualcuno ci aveva già fatto una canzone: caffè e televisione. Metti su la caffettiera, abbassa il volume della tv, cominciamo!

Il primo caffè che vi voglio offrire è un caffè sospeso. Non è un caffè che levita dal suolo come per magia, ma è un libro di Luciano De Crescenzo, lo scrittore napoletano famoso per i suoi ragionamenti, i suoi discorsi che mischiano saggezza popolare, filosofia greca e aneddoti personali. È un po’ come incontrare Socrate al bar e ascoltarlo raccontare storie e fare discorsi mentre intanto mette lo zucchero nella tazzina. In questo libro De Crescenzo dà il meglio di se, un libro da leggere con calma e rilassatezza, aspettando che lo zucchero si sciolga. Se vuoi puoi aggiungerci pure una sfogliatella, per rendere il quadro completo.
Il secondo caffè invece è meglio non offrirlo, visto che si tratta del Caffè di Sindona. Qualora   non lo si conoscesse, Michele Sindona è stato un uomo potentissimo tra gli anni Sessanta e Settanta, invischiato in traffici non proprio pulitissimi con lo IOR, i servizi segreti e altri misteri d’Italia ancora non svelati. Qui si ricostruisce tutta la sua storia, fino al caffè al cianuro con cui fu ucciso in carcere nonostante si trovasse in una zona isolata dagli altri detenuti. Non ho mai creduto molto alla linea della difesa: dissero che loro il cianuro lo usavano come dolcificante.
Per evitare di non farvi dormire stanotte, facciamo l’ultima pausa caffè, o meglio La lunga oscura pausa caffè dell’anima. È un libro strano da definire, potrebbe essere un giallo soprannaturale di fantascienza scritto da Douglas Adams, lo stesso autore della Guida galattica per autostoppisti. Ci si trovano dentro divinità nordiche, un detective olistico e un frigorifero molto, molto sporco. Cosa c’entra col caffè? Niente, ma curiosamente il titolo originale era La lunga e oscura ora del dell’anima. Per farvi capire come il caffè sia un elemento imprescindibile per la  cultura italiana e quanto io abbia sofferto per la dipartita della mia caffettiera MAI usata.


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