venerdì 14 settembre 2012

Libroterapia e felicità


Sapevate che il libro ha un incredibile “potere curativo”?
E che questo “potere” viene utilizzato attraverso una recentissima tecnica che si può effettuare personalmente (per i disagi più leggeri) o attraverso un esperto (per quelli più gravi)?

Spesso, è sufficiente trovare il libro giusto per avere delle indicazioni, un consiglio, un’ idea, per risolvere un problema o, almeno, per capire come affrontarlo.

La Biblioterapia o Libroterapia , cioè la terapia con i libri, è un metodo già molto conosciuto ed usato in Inghilterra, che sta prendendo sempre più piede anche in Italia, e che nasce con lo scopo di individuare le proprie difficoltà personali,e riconoscendole,  imparare a gestirle.


Insomma, i libri “curano” l’anima, ma  ovviamente come per i farmaci non tutti i  libri sono adatti e vanno scelti con  criterio. Ogni “malattia” ha la sua cura  e il suo libro adatto e specifico!
Due recenti pubblicazioni:
La  scienza ha studiato e testato con prove di laboratorio l’effetto positivo di questa terapia, soprattutto per quanto riguarda l’ansia e la depressione” sia in passato che recentemente.
E da pochissimo anche la rivista “Behaviour Research and Therapy” ha voluto pubblicare questi ulteriori e recenti studi, riconfermando irisultati già ottenuti nel 2003 e riportati sul “Journal of Clinical Pychology”.
Qualche indicazione per applicare la Biblioterapia:
  • La lettura può aiutare a riconoscere e a focalizzare il disagio. Attraverso le “autobiografie” (per esempio) si  può  capire che alcuni tipi di malessere sono  comuni a tante persone che poi ce l’hanno fatta, e attraverso il confronto, ritrovare la speranza e la voglia di combattere.
  • La “auto- lettura” aiuta moltissimo, in tutte quelle situazioni in cui non c’è un grave problema psicologico, ma una di quelle tante difficoltà del quotidiano che tutti noi dobbiamo affrontare, dandoci un input in più, una chiave di lettura, una interpretazione .
Ed infine
  • La lettura va effettuata con calma, dolcemente, lasciando che le parole scritte si “sedimentino” nel cuore e nella mente,  ricollegando ciò che si è letto con ciò che si vive. E far “germogliare” il tutto, nel tempo, come piccole piantine.Un proverbio cinese, infatti, dice: “Un libro è un giardino che puoi custodire in tasca”.

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