giovedì 21 marzo 2013

..Libri On The Road.. E autostoppisti.


Mi sono ricordata dell’esistenza del mitfahrgelegenheit
 Se magna? No.
 Se conosci il tedesco lo saprai bene. Si tratta di una pratica a quanto pare molto diffusa in Germania: la condivisione della propria auto per un viaggio che si ha intenzione di fare. Devi andare da, che so, Hannover a Berlino, non vuoi prendere il treno, ti piace il viaggio in auto, sei disposto a salire a bordo con uno sconosciuto alla guida, un po’ come accade quando si è disposti a mettersi sul ciglio di una strada e alzare il dito pollice (evitando di sbagliarsi col dito medio. Anche se dalle nostre parti questo aumenterebbe le possibilità che si fermi qualcuno)? Bene, il mitfahrgelegenheit è fatto apposta. Anche in Italia si tenta di organizzarsi in questo senso, ma siamo ben lontani dalla vivacità con cui la realtà è viva in Germania.
Io l’autostop l’ho fatto una sola volta, a 16 anni, per spostarmi da un bagno all’altro del lungomare di Jesolo. Robe grosse.
Oggi ci riprovo con qualche libro che ci porti avventurosamente e avventatamente sulla strada.



In autostop

L’autostop è tra le migliori prospettive se vivi a New York, sei molto giovane e sola. E è il solo mezzo a disposizione se sei pure senza soldi. Mezzo per cosa? Per raggiungere la Costa occidentale, approdare in California, improvvisare matrimoni della durata di ore, e lanciarsi a testa bassa a mo’ di ariete in una vita instabile con cambiamenti di persone e situazioni continui. Paula Fox non è mai stata una pivella al riguardo.
L’autostop è tra le migliori prospettive anche se sei un’anziana che fino a qualche minuto fa viaggiava dentro una roulotte che si è staccata dall’auto in cui si trovano tua figlia, genero e nipoti. Ed è la prospettiva più appetibile se sei un’anziana su una roulotte senza traino e hai il vizio di concederti facilmente agli sconosciuti. Soprattutto a quelli giovani. Nelle Vacanze di un serial killer questo è solo l’inizio dell’eccesso che governa il romanzo.

Con un argomento come l’autostop e il prender di petto la strada, non avessi messo questo libro mi avrebbero arrestata: Sulla strada di Kerouac. C’è ancora qualcuno là fuori che non l’ha letto, questo è certo. Sal Paradise e Dean Moriarty sono ormai due di quei personaggi letterari che sono sempre meno letterari e sempre meno personaggi, e più uomini. Tanto sono diventati di comune conoscenza. Se non l’hai ancora fatto, fossi in te non aspetterei oltre a farmi questo viaggio con loro.


Motociclette e camionisti

Infine altri due libri on the road, ma senza autostop e con altri mezzi. Nel primo in motocicletta. Robert M. Pirsig attraversò su due ruote gli Stati Uniti, con suo figlio, e quello che accadde finì in parte nello Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta, un libro che è un diario di viaggio, un mix di riflessioni su filosofi, cura della moto, educazione, viaggio, e l’uomo com’è, ad esempio prima e dopo che sia sottoposto a elettroshock, come accadde proprio a Pirsig.
Nel Manifesto dei cosmonisti, i cosmonisti sono l’equivalente dei nostri camionisti e le loro navette spaziali i nostri tir. Siamo in un futuro imprecisato in cui si viaggia tranquillamente nello spazio, ci sono anche lì stazioni di servizio, e c’è una lista precisa di regole per la convivenza civile in questi luoghi intergalattici. Lista che è appunto il manifesto che dà il titolo al libro di Mikael Niemi.

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