venerdì 17 maggio 2013

I consigli della Libraia: classici e Non..





 ...Altri 5 titoli che la libraia, che poi sarei io, ha scelto con tanto amore per voi per questa recensione del Venerdì... Così saprete come sfruttare al meglio questo piovoso week-end .. ( !! )

..Buona Lettura..


L’uomo che cadde sulla terra, Walter Tevis: su questo ho puntato anche in una altra, recente, recensione. Siamo di fronte a un must della fantascienza. Chi è l’uomo del titolo? E soprattutto: è un uomo? Cosa ci fa Tevis con questo presunto uomo? Oltre a dipingerlo magnificamente, se ne serve, per dipingere magnificamente noi, esseri umani, che di vizi comuni e difetti, primitivi o civili, ne abbiamo tanti.
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Le cosmicomiche, Italo Calvino: Calvino ha bisogno di presentazioni? No. Voglio dire che più o meno sappiamo tutti che faccia avesse e quanto sia stato importante per la nostra letteratura. Se poi però non abbiamo chiaro il perché, cosa scrivesse, come lo facesse, che idee sensazionali partorisse, che intelligenza sviluppasse, Le cosmicomiche sono un ottimo punto di partenza per capirlo. Sono anche un eccellente punto di passaggio o di arrivo se di Calvino avete già letto qualcosa o quasi tutto. È un trionfo di fantasia e di umorismo, questo libro.

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Ricordi di un’educazione cattolica, Mary McCarthy.  La McCarthy nacque, crebbe, si ritrovò presto orfana e curata da familiari ferventemente cattolici, che le impartirono un’educazione ferventemente cattolica. L’effetto fu questo: un allontanamento radicale della piccola da quella religione. In questo libro ci restituisce quell’infanzia, e la giovinezza che seguì. Ci parla dei collegi in cui fu costretta a studiare, dei dialoghi tra lei, atea, e i padri gesuiti, delle punizioni ricevute, di gite scolastiche alcoliche e delle avventure con l’altro sesso. Non ha pietà, non risparmia nessuno se dev’essere crudele nel giudizio o ironica, perché, come dice Michela Murgia nell’introduzione, “nessuno è innocente nelle memorie di Mary McCarthy, nemmeno chi legge”.

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Decameron, Giovanni Boccaccio: questo c’è perché ogni tanto io mi scordo di certi classici, li do per scontati. Nel caso a qualcuno succedesse la stessa cosa, ho consigliato il Decameron a mo’ di promemoria. A dire: quel libro sta lì, se se ne parla ancora oggi un motivo ci sarà (non solo uno a dir la verità), se non è ancora stato letto magari rimediando si scopre che si stava perdendo parecchio. E, possono pure separarci circa 7 secoli, è ancora divertente.

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 Il venditore di passati, José Eduardo Agualusa: in che senso (“venditore di passati”, intendo)? Nel senso che Félix Ventura, il detto venditore, spaccia a chi ne ha bisogno ricordi falsi, per poter tramandare ai propri figli o raccontare agli altri un passato glorioso che in realtà non si è mai avuto. Se sembra assurda una cosa simile, ebbene non lo è del tutto, considerando che il fenomeno per cui tendiamo a ricordarci cose non avvenute, a costruirci quindi inconsciamente ricordi fasulli, è un fenomeno ampiamente riscontrato..

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