martedì 16 luglio 2013

Metafisica & Biscotti ...



“Interno metafisico con biscotti”
 di Sebastiano Vilella 
De Chirico a fumetti, la graphic novel dal sapore metafisico di Sebastiano Vilella

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 C’è una storia fatta di dipinti, di strane suggestioni spettrali vissute alla luce di un sole strano, che logora, svelando una realtà assurda, fatta di visioni straniate, di lunghe ombre e di architetture imponenti, e statiche, come scenari teatrali di un mondo nel quale la vita agonizza pacificamente infiacchita, conservando nel suo lento declinare una stilla d’orgoglio perduto.Questa vicenda, dai contorni costantemente trasfigurati, è quella che narra il fumetto, un vero e proprio romanzo grafico intitolato “Interno metafisico con biscotti”, di Sebastiano Vilella. Racconto degli anni 1910-18, cronaca in immagini le cui tavole sono esposte, fino al 29 settembre 2013, presso il Castello Aragonese di Otranto, in coincidenza con la mostra “Giorgio de Chirico. Mistero e poesia”.Ed è così che vicini e allo stesso tempo così lontani, i quadri richiamano il contesto che li produsse, una Parigi foriera di innumerevoli tensioni artistiche, città aperta e vitale, e allo stesso tempo le vignette fanno eco alle tele, riproducendo anch’esse, in un sottile gioco di continui rimandi, sogni ed incubi vissuti nei sottotetti di una capitale intrisa di creatività e brulicante di vita. Come Migliani, Sutine, Picasso e gli altri, ma un passo indietro, lontano dalla folla e dalle correnti, anche il giovane de Chirico si inebria delle atmosfere austere della città (siamo passati a Ferrara) trasferendole sulla tela.Ma queste speculazioni, che assomigliano spesso a deliri stimolati dalle fragili condizioni di salute dell’artista, contengono inquietanti premonizioni e portano ad una scia di morti e scomparse, che sembra misteriosamente iscritta proprio nei quadri. Ma cosa c’entra de Chirico, e da dove proviene questa sua capacità di vedere oltre che potrebbe renderlo particolarmente inviso e addirittura pericoloso? Tra Ferrara, Firenze e Parigi, alle soglie della Prima guerra mondiale, il giovane De Chirico vive i suoi anni di formazione con la madre e l’amato fratello Andrea, in arte Alberto Savinio, frequenta il poeta Apollinaire e il suo circolo, conosce i primi successi e le prime delusioni. Ma lo perseguita come un’ombra un ambiguo pseudo-detective, che vede nei suoi quadri i segni premonitori di delitti e fatti di sangue che poi puntualmente si verificano… 

“Ho voluto rendere un rispettoso omaggio – dice Vilella – alla figura e all’arte di De Chirico, con un racconto immaginario che vuole trasmettere il senso di mistero, di enigma assoluto che permea tutta la sua opera”. Un visionario romanzo a fumetti, una “vita d’artista” che si conclude con le parole dello stesso De Chirico: “Ci sono più misteri nell’ombra di un uomo che in tutte le religioni passate, presenti e future”.

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