giovedì 3 ottobre 2013

Vecchi & Nuovi... Recensioni di Ottobre..




* Voglio solo ammazzarti, Stefano Piedimonte: l’autore è giovane e questo è il suo secondo romanzo. Il primo, Nel nome dello Zio, vedeva protagonista appunto lo Zio, boss della camorra. Voglio solo ammazzarti ce lo fa ritrovare, però in carcere. Per poco, a dir la verità, visto che, nonostante se la passi più che bene lì grazie ai soldi che ha, decide di evadere per trovare chi ha avuto la cattiva idea di tradirlo.
Piedimonte scrisse questo secondo episodio dello Zio prima ancora che il primo venisse pubblicato, perché sentiva che quel personaggio aveva ancora da dire e fare qualcosa.

Qual è la caratteristica principale dei libri e del pensiero di Stefano Piedimonte? L’ironia, per la convinzione che della camorra, oltre che parlarne (che sia attraverso un saggio o un romanzo fatto di sola finzione), bisogna riderne, perché “i boss sono spesso personaggi ridicoli, goffi, che non hanno nulla di eroico né di affascinante, anzi si prestano molto di più a essere parodiati piuttosto che mitizzati”. E ancora: “La considerazione di cui godono questi personaggi è basata tutta sul timore che infondono ma se si riesce a far capire che oltre a essere capaci delle più basse nefandezze sono anche dei coglioni sarà anche più facile non subirne alcuna fascinazione”.

* Vedo, l’ammazzo e torno, Marco Giusti: sottotitolo Diario critico semiserio del cinema e dell’Italia di oggi. Ed è così, cioè il nuovo libro di Marco Giusti, che è noto soprattutto come autore televisivo di programmi quali Blob e Fuori Orario, e critico cinematografico piuttosto diretto e dal linguaggio per niente elitario, il nuovo libro di Marco Giusti, dicevo, si muove tra le sale cinematografiche dell’intera penisola (raccontandoci anche i tragitti improbabili per arrivarci), tra i film dell’ultimo periodo che il cinema ci ha offerto, e da qui arriva a un ritratto impietoso dell’Italia che vi gravita attorno.

*Jack Frusciante è uscito dal gruppo, Enrico Brizzi: non ha bisogno di tante presentazioni. Romanzo d’esordio di Brizzi, romanzo che narra la sete di evasione di un diciassettenne bolognese dagli schemi a cui l’ambiente sociale in cui è nato e vive lo richiama. E poi quello che si ha da diciassettenni: la cotta, certe droghe, la scuola, entusiasmo per la scoperta di canzoni, libri e film.

-*Aldilà del tendone, Max Maestrello: per l’editore Zandegù, Maestrello ci porta in un luogo insolito: il cimitero dei circensi che si trova a Bussolengo, alle porte di Verona.
C’è da tranquillizzarsi: il racconto è tutt’altro che funebre. Ha note liriche a tratti, e pure divertenti.


*Tre romanzi firmati Simenon:

 L’angioletto: al centro un bel personaggio, un bambino che ha la passione dell’osservazione, in particolare di cose a cui gli altri, invece, tendono a dare poco importanza. È un bambino abituato ad avere in faccia miseria e sessualità sin da piccolissimo. Poi cresce, e diventa un pittore 

La casa sul canale: la protagonista ha 16 anni, l’infanzia, lei, l’ha già passata. E con l’infanzia alle spalle subentrano atteggiamenti e voglie un po’ torbidi, a volte lascivi, che in chi le sta intorno scatenano sensazioni e reazioni fosche e magari violente 
Pioggia nera: è un bambino a parlarci, ma il centro d’attenzione si sposta ben presto, e più volte, creando un romanzo che si affaccia su più mondi esterni e interiori, fino a far ricongiungere i pezzi che ha via via trattato. Tra un fanciullo da un lato della strada, un altro dall’altra, una zia che provoca repulsione, e un mistero che appartiene a una casa.

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