Gli esami sono ancora vicini, ed eccoci capitare sotto il naso una bellissima favola latina, quella che racconta soavemente dell’incontro d’anime e di corpi tra il Dio Amore e la bella Psiche. Gran classico di Lucio Apuleio che ritorna dalle nebbie degli anni di liceo, per farsi potente veicolo di sentimenti, di passioni, di miserie umane e di piccole glorie. Un piccolo gioiello che racconta soprattutto di teneri sospiri, di immani scoperte e di crescita, riassunte in una storia costantemente attuale, quella del giovinetto inviato dalla collerica Venere a vendicare l’offesa alla sua bellezza, innamoratosi perdutamente della vittima predestinata.
Ed è proprio tra le righe di una vicenda fatta di ingenuità e di invidie, di divinità e mortali, di purezza dei sentimenti e di squallore, che emerge tutto il portato dell’insanabile contrasto tra la pienezza placida eppure sempre anelante della passione amorosa, e l’instabilità crudele della volontà di pensiero, condannate a sfiorarsi, per gioire di attimi indimenticabili, per poi scontrarsi e perdersi, ritrovarsi e straziarsi all’infinito, nel più crudele dei giochi.
".. Allora, sentendo crescere irresistibilmente il desiderio per il dio 
della voluttà, gli si abbandonò sopra con le labbra schiuse per la 
passione e cominciò a baciarlo senza freno, con l’unica paura che si 
potesse svegliare. Ma mentre l’anima sua innamorata s’abbandonava a 
quell’indicibile piacere, la lucerna o per malvagia perfidia o per 
odiosa gelosia, quasi volesse anch’essa toccare e baciare un corpo così
 bello, lasciò cadere dall’orlo del lucignolo una goccia di olio 
bollente che finì sulla spalla destra del dio. Oh audace e temeraria 
lucerna, vile strumento d’amore, proprio tu hai osato bruciare il dio di
 ogni fuoco, tu che sei stata certamente creata da un’amante che voleva 
prolungare il piacere anche di notte. Così il dio, sentendosi scottare,
 balzò giù dal letto, vide oltraggiate e tradite le promesse di 
fedeltà e senza dire una parola volò via, sottraendosi ai baci e alle 
carezze dell’infelicissima sposa."
 
  
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